Premiata al BUK Festival di Modena

Marlene che mostra sorridente la menzione speciale ricevuta

Il mio romanzo d’esordio Una giornata inaspettata è stato premiato con menzione speciale al Concorso “Raccontami” 2023 al BUK Festival di Modena.

Nonostante questo importante apprezzamento ricevuto da scrittrice esordiente e sconosciuta, continuo a pensare a tutti i miei detrattori.
Ho scritto la mia prima storia, e partecipato al mio concorso letterario, a 14 anni. Non mi sono più fermata. Ma sono stati il mondo dei blog prima, e quello dei social media poi, a regalarmi perle di cattiveria e giudizi, spesso non richiesti, sulla sgradevolezza della mia scrittura.
Hanno ispirato post come La sindrome dell’impostore applicata alla scrittura, o riflessioni come in Scrivere un blog.

Everything I do is for the 17-year-old version of myself – Virgil Abloh

Ho continuato a scrivere perché lo dovevo alla me diciassettenne. Una ragazza disillusa, negativa, pessimista e già delusa dalla vita vissuta. Cresciuta a compromessi, cedimenti e ripieghi, tanto da aver smarrito la sua identità.

Scrivere questo romanzo, decidere di farlo leggere, decidere di espormi ai giudizi. Riceverne alcuni meravigliosi (a volte penso che dovrei dedicargli una pagina) e altri terribili.

Ho candidato Una giornata inaspettata ad un concorso letterario perché avevo necessità di sapere se dare credito ai complimenti, o arrendermi all’evidenza della mia incapacità.

E adesso sto già scrivendo il secondo

Forse continuerò a dedicare le cose che scrivo soprattutto a chi ne ha parlato e scritto male. Probabilmente è anche grazie a loro se ho continuato ad insistere, non solo a scrivere, ma anche a studiare e ad esercitarmi per scrivere nel miglior modo possibile.

Nel libro Il mestiere di scrivere Jay McInerney, raccontando che tipo di maestro era stato Raymond Carver, riporta questo aneddoto:

Un giorno, quando io lo rimproveravo per essere stato troppo buono con uno studente che secondo me stava producendo un lavoro scadente, mi raccontò una storia: di recente era stato membro della giuria di un prestigioso premio letterario. Quella che vinse con giudizio unanime e il cui lavoro ha in seguito raccolto molti consensi, si era rivelata essere una sua ex allieva, probabilmente la peggiore e meno promettente studentessa che avesse mai avuto nell’arco di vent’anni. <Cosa sarebbe successo se l’avessi scoraggiata?> mi chiese. La sua formula critica più negativa era la seguente. <Mi sa che hai fatto bene a lasciarti alle spalle questo racconto>. Secondo me, voleva dire che, per arrivare sulla cima del Parnaso, bisogna attraversare anche paesaggi desolanti.

I paesaggi desolanti non mi spaventano più. Ho imparato ad uscire con scarpe comode e a non aver paura delle distanze.
Non ho più paura nemmeno della solitudine. Mi vengono sempre le idee migliori.

E se vuoi leggere anche tu il mio romanzo, clicca qui sotto

In questa foto sembriamo tanti, ma eravamo partiti in quasi 4cento
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