L’occhio di pernice: generalità dermatologiche

La nostra pelle viene ogni giorno sottoposta a tantissimo stress: tessuti che sfregano contro la pelle, bagnoschiuma estremamente aggressivi e scarpe scomode indossate per intere ore. Sebbene ogni giorno si prova a mantenere una skin care efficace, a volte stress elevati non riescono ad alleviare ispessimenti cutanei repentini, come quelli che possono vivere i nostri piedi. Nello specifico l’occhio di pernice al piede rappresenta una sfida per moltissime persone che trascorrono ore ed ore in piedi sui propri calzari: un fastidioso ispessimento della cute raggiunge una consistenza callosa difficile da debellare. Nella maggior parte dei casi questo fastidio dermatologico dipende da scarpe inadatte. La sintomatologia di questo disturbo è animata da dolore nella zona dedicata, problematiche di deambulazione corretta e fastidio nell’indossare calzature. Per chi gode di un’ottima salute, questo disturbo non rappresenta un problema a lungo termine, bisogna però anticipatamente eliminare l’origine di tale disturbo. Diversamente dai calli, l’occhio di Pernice interessa un’area più contenuta e soltanto la zona dei piedi, mentre i calli possono spesso interessare anche le superfici delle mani. Quali sono però i fattori di rischio da evitare nella quotidianità?

I fattori di rischio: come evitare l’occhio di pernice

Per evitare l’occhio di pernice è necessario in primo luogo evitare calzature con il tacco: questa tipologia di scarpe causa un continuo sfregamento delle dita lungo la superfice della calzatura. Un altro fattore di rischio può essere costituito dall’allacciamento delle scarpe: su questo fronte camminare con le scarpe slacciate potrebbe far meglio scivolare i piedi e subire uno sfregamento in pochissimi punti. Altro fattore di rischio da tenere in considerazione è quello di avere o meno dei piedi dalle ossa prominenti o di soffrire di una fastidiosa borsite. La borsite infatti definisce un’infiammazione dell’articolazione e, spesso, può complicare l’utilizzo di alcune tipologie di scarpe. Infine soffrire del dito a martello può essere indicativo dell’occhio della pernice: questo specifico problema dell’articolazione causa al dito un aspetto piegato, all’altezza dell’articolazione principale.

Il trattamento: cosa fare?

Dal momento in cui l’occhio di pernice viene diagnosticato, si può iniziare un trattamento, improntato all’eliminazione dell’origine del continuo sfregamento. Nel momento in cui l’origine viene debellata, allora potrebbe essere di grande aiuto contattare un podiatra e rimuovere l’occhio di pernice dall’area dolente, utilizzare dei rimedi cosmetici per ridurre l’ispessimento della cute e prevenire lo sfregamento applicando dei gel a base di acido salicilico per esfoliare la parte ispessita ed ammorbidire la pelle. Nella maggior parte dei casi, il pediatra si occuperà di eliminare l’occhio di pernice attraverso l’uso e l’applicazione di uno scalpello estremamente affilato. Generalmente rimuoverlo non causa alcun dolore, dato che la zona della pelle è senza dei veri e propri recettori del dolore. Fortemente sconsigliati sono i metodi fai da te, perché eliminare in autonomia gli occhi di pernice potrebbe provocare lo sviluppo di un’infezione.

Se si vuole inoltre evitare di arrivare alla fase del trattamento, prevenendo in anticipo, allora sarà meglio tenere sulla propria mensola qualche crema reidratante, dei cerotti capaci di proteggere dallo sfregamento e speciali solette da applicare sulla zona interessata.

In fondo prevenire è sempre meglio che curare, no?

Photo by Stefania Jane Marino on Unsplash

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