Sono inciampata in rete nella sfida Zero Spese in un momento in cui sentivo il bisogno di cambiare abitudini di spesa. Come ho scritto nel guest post Come mettere da parte 1000 euro in un anno, la mia è una necessità contingente, che mi serve per mettere in sesto le mie finanze dopo il salasso del cambio casa.
Ispirata e convinta, ho preso spunto dal post originale e ritagliato a mia misura la sfida Zero Spese.
Perché ho provato nel mese di Febbraio
Le spese di Dicembre, fra regali e viaggio natalizio verso il sud sono stati un vero colpo per il conto corrente.
A Gennaio, con l’inizio dei saldi, ho fatto spese per tutta la famiglia, passando dal capospalla all’intimo senza pensarci. Ho deciso quindi di darmi un freno.
Le regole da seguire sono state ovviamente prese dal post originale, ma adattate alle mie esigenze. Dopo la pubblicazione della foto della mia agenda sui social in molte mi hanno chiesto i dettagli.
REGOLE
- Solo le vere emergenze che non possono essere rimandate. Ma quali sono le vere emergenze che non possono essere rimandate? Ovviamente i farmaci. Oppure la crema idratante per la curare la psoriasi finita proprio durante il mese di Febbraio. Insomma: tutte quelle spese non velleitarie, ma necessarie.
- Comprare solo cibo fresco, usando prima quello che si ha in dispensa. Per raggiungere questo obiettivo ho messo in atto due strategie. La prima è stata incominciare a fare un menù, ad almeno tre giorni, di pranzi e cene. Sono arrivata anche a programmare una intera settimana. In questo modo faccio la spesa controllando prima se manca qualcosa, o posso utilizzare quello che c’è. Inoltre facendo la spesa con la lista, evito di comprare cose inutili, che di solito sono anche le più costose. La seconda strategia è stato attivare un account di un noto supermercato per fare la spesa online e farmela portare a casa. Evito così il luccichio di prodotti in offerta, a prezzo scontato, ma che in in fondo non mi servono.
- Niente vestiti (e accessori), roba per la casa, servizi online. Questa è stata la parte più difficile. A Febbraio i negozi esponevano ancora i cartelli con la scritta SALDI. Vetrine con abiti scontati fino al 60% sono come il richiamo per le sirene. Ho evitato di fare un giro nella cartella SHOPPING archiviata nei preferiti del mio PC. Mi sono convinta di non aver bisogno dell’ennesimo cappellino di lana o della settordicesima sciarpa. Basta copertine fashion per dormire la sera sul divano. Basta tappeti per il bagno dai colori naturali. Basta cuscini-arredo. Tazzine, piatti e bicchieri decorati con fantasie nordiche. Ho anche disdetto il servizio My beauty box che ogni mese mi recapitava a casa una scatola piena di felicità. Anche se costava solo 13 euro al mese.
ECCEZIONI
Ovviamente fra le eccezioni ho inserito la spesa per il cibo e le bollette. Ovvero la sopravvivenza.
Ma anche cene ed aperitivi. Risparmiare si, ma non volevo certo avvilirmi e imbruttirmi rimanendo a casa anche nei fine settimana. Un altro capitolo non investito dal risparmio è stato quello dei libri e dei vinile. Anche se ammetto di aver frequentato di più la biblioteca in cerca di qualche titolo da leggere.
Inoltre la mia grande eccezione per il mese di Febbraio è stata la spesa per organizzare la festa dei 5 anni del mio Lolò.
Quanto ho risparmiato?
Non ho fatto un vero e proprio conteggio del risparmio ottenuto. A me è bastato sapere che non sono tornata a casa, ogni volta che sono uscita e andata in centro, piena di sacchetti dopo aver svaligiato qualche negozio.
Ho scoperto inoltre che con quello che ho già posso vivere serenamente.
E anche il mese di Marzo è stato battezzato come mese a Zero Spese.
Alcune regole le seguo anche io e devo dire che sono molto utili.
Interessante come sfida, dovrei provare anche io il Zero Spese!
XOXO
Cami
devo assolutamente provarlo anch’io
Una tecnica che vorrei provare anche io a mettere in pratica, grazie dei consigli =)
Menomale posso dire che non spendo molto e solitamente ho una lista per evitar di dover spendere troppo senza poi non prendere le reali cose.
ad aprile ci vorrei provare anche io, ma con le feste di pasqua ce la si può fare secondo te?
Ida a Pasqua ci si riesce bene lo stesso. Poi dipende quali sono le tue aree critiche. Per esempio nel mio caso, avendo individuato come area critica l’abbigliamento e gli accessori, per Pasqua non comprerò nulla. Niente piatti, bicchieri e tovaglia nuovi. Ma comprerò tanto cibo di qualità.
sono davvero ottimi consigli, elementari ma che spesso dimentichiamo di seguire
Lucia nella semplicità si nasconde il segreto per fare piccole, grandi, rivoluzioni.