Un bacio, la vita raccontata attraverso gli occhi degli adolescenti

un bacio

L’estate è sempre stato quel periodo dell’anno in cui guardo film fino a notte fonda. In una serata sono capace di infilarne anche tre, uno dietro l’altro, e con l’arrivo di Netflix in casa, la cosa non poteva che peggiorare.
E insomma, un paio di sere fa decido di guardare il film Un bacio, attratta dalla regia di Ivan Cotroneo.
Il mio giudizio complessivo sul film non è dei migliori. A parte una recitazione poco credibile e a tratti davvero stucchevole, lo considero una scopiazzatura nemmeno tanto riuscita di Noi siamo infinito, storia deliziosa ed emozionante.

E allora perché ne scrivo?

Nel film Un Bacio c’è un passaggio che mi ha sorpresa, innescando questa considerazione, colpendo e affondando una moda abbastanza comune nell’era dei social.
La madre di Blu, la protagonista sedicenne, ci viene presentata come una donna che trascura la famiglia per inseguire il sogno di diventare scrittrice. I rifiuti inviati dalle case editrici via posta, vengono intercettati da Blu, che le nasconde la verità. La figlia che mette al riparo la madre eterna adolescente dalle delusioni della vita. Nell’ennesima lettera sottratta alla madre, Blu scopre però che pur non apprezzando il racconto, la casa editrice apprezza molto il suo blog. Blog scritto ad insaputa dell’intera famiglia, in cui la donna scrive tutto ciò che pensa, ed in particolare rivela dettagli della vita di Blu.

Parto da questa considerazione.

Cosa ne sappiamo noi della nostra infanzia e della nostra adolescenza? Cosa ne sappiamo di quello che hanno provato i nostri genitori nel gestire la quotidianità e i nostri cambiamenti di umore? A chi hanno affidato le loro ansie, le loro paure, le loro riflessioni?
Probabilmente a qualche amico. E noi non ne sapremo mai niente. Almeno non nei particolari. Aggiungo: e meno male.
Cosa potranno pensare i nostri figli una volta diventati grandi, quando leggeranno di ogni loro minima impresa? Dall’aver vinto il primo premio con il lancio della caccola, all’aver centrato il water alla prima pipì senza pannolino. O di quando leggeranno che siamo mamme rock, mamme senza etichetta, mamme speciali, mamme wonder woman, mamme ribelli. Insomma, che abbiamo bisogno di etichettarci per differenziarci e poi finiamo per confonderci fra noi.

Scrivere di noi stesse sublimandoci nelle vite dei nostri figli, ci rende della mamme diverse? O ci mette sotto le luci della ribalta utilizzando una vita che abbiamo aiutato a venire al mondo, ma che fondamentalmente non ci appartiene?
Centinaia di foto di bambini nelle pose più improbabili, con facce buffe, sorpresi in atteggiamenti privati, vestiti con abiti di cui un giorno si vergogneranno [e non dite di no, perché tutti custodiamo gelosamente lontane da occhi indiscreti, fotografie con abiti che forse all’epoca andavano di moda, ma che ora gridano vendetta], abbinati a tagli di capelli “home made” che farebbero impallidire anche Edward Mani di forbice.

Concludendo

Blu quando scopre il blog della mamma, ci litiga e non si parlano per qualche giorno. Ma ve l’ho scritto che Un bacio non è uno dei migliori film scritti. La faccenda viene trattata con superficialità, essendo il film nato per parlare di bullismo e discriminazione.
Invece secondo me la situazione appena accennata nel film meriterebbe un approfondimento. Perché si sa: il tempo è un signore, ma prima o poi presenta il conto.

Blogger e web writer. What else?
Articolo creato 1031

2 commenti su “Un bacio, la vita raccontata attraverso gli occhi degli adolescenti

  1. Ecco! questi sono alcuni dei motivi per cui non mi è mai venuto in mente di scrivere un mommyblog, oltre a quello per me più importante e cioè il fatto di non identificare la mia identità con l’essere mamma, che vedo come un evento bellissimo della mia vita che però non caratterizza nessun lato della mia personalità, anche se facendo homeschooling e avendo un sacco di teorie bizzarre qualcosa da scrivere la troverei pure… Oppure vedi, potrebbe anche essere il timore di esser presa a pomodorate in faccia dalle altre mamme proprio per queste particolarità : )

    1. Khadibio principalmente sono d’accordo con il fatto che personalmente non sono in quanto mamma, ma sono anche mamma. Il blog in particolare testimonia che prima di diventare mamma una vita non mi mancava. Il dettaglio raccontato nel film mi ha aperto gli occhi sulla motivazione reale che si nasconde dietro la mia ritrosia a dare in pasto a sostanzialmente persone sconosciute, dettagli della vita di una persona che un giorno potrebbe anche non gradire tutta questa attenzione mediatica. O che comunque possa scegliere da solo quello che vuole farsene dei suoi aneddoti privati, che tali dovrebbero rimanere.

Sono curiosa di sapere cosa ne pensi

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