Da aspirante scrittrice non potevo non indagare il fenomeno di WattPad, l’app che conta dal suo lancio avvenuto nel 2006, oltre 80 milioni di storie pubblicate.
Mi sono iscritta, ho provato a leggere qualcosa, non sono riuscita a pubblicare niente. Quindi quando ho incontrato Alessia, su WattPad con lo pseudonimo di @leggimidentro, ne ho approfittato per farmi raccontare qualcosa.
L’intervista completa e le mie considerazioni le trovate nell’articolo che ho scritto per Note Modenesi Una dolce scoperta ripetuta due milioni di volte.
Quello che non ho scritto è che ho capito almeno 3 cose da questo viaggio all’interno di WattPad:
- se vuoi diventare uno scrittore, scrivi
- se vuoi farti leggere, scrivi
- se scrivi, e scrivi bene, saranno i lettori a premiarti b
Ho anche trovato conferma che la casa editrice che fa dello scouting, bussando poi alla porta degli autori, è solo una leggenda metropolitana. Se avete un romanzo nel cassetto, e il vostro sogno è vederlo pubblicato, l’unica strada è proporlo. Con pazienza e sopportazione.
Ho ricavato infine una considerazione sul valore della notorietà ricavata dai social e dal mondo del web in generale. Anche su WattPad a fronte di milioni di visualizzazioni e migliaia di commenti, l’ambizione di ogni scrittore è quella di vedere la propria storia pubblicata su carta. Come l’ambizione di influencer e di youtuber è quella di finire in televisione. Una lotta fra new media e media della vecchia guardia. A me capita di dire che scrivo per Note Modenesi, e la domanda successiva è se si può comprare in edicola. Quando dico che è solo online, percepisco delusione. E la sensazione che alla fine scrivere solo online non sia ritenuto abbastanza di prestigio, o comunque rilevante.
La mia è solo una sensazione, o è la spaventosa verità?