Non dite a mia madre che tipo di mamma sono diventata.
Non dite a mia madre che con Lolò facciamo colazione commentando le avventure di Masha e Orso.
Non dite a mia madre che preferisco stare un’ora al parco con mio figlio, invece di stirare la cesta di panni che settimana dopo settimana si riempie di cose, che spesso mettiamo addosso stirandole con le mani.
Non dite a mia madre che ho imparato a memoria decine e decine di canzoncine e filastrocche, che canto da quando è nato. E finalmente ora le canta insieme a me.
Non dite a mia madre che dopo cena mi siedo per terra insieme a mio figlio, e ogni sera ci inventiamo un gioco diverso.
Non dite a mia madre che prima di dormire ci laviamo i denti insieme, schizzando acqua dove capita. Ma che un po’ di schizzi sullo specchio del bagno, per me, non sono importanti. È importante insegnare a mio figlio qualcosa di essenziale, divertendoci.
Non dite a mia madre che quando è il momento di dormire, ci mettiamo al buio, sul divano, vicini. Lui un po’ guarda il film, e un poco alla volta si addormenta.
Non dite a mia madre che spesso la notte lascio che dorma con noi. Io la chiamo sopravvivenza: lui non si sveglia e noi riusciamo a dormire tutta la notte di fila. Ma in realtà mi piace sentire accanto il suo calore.
Non dite a mia madre che non penso a mio figlio come un peso da scaricare alla prima occasione. O un estraneo che dovrà fare in fretta ad andarsene da casa mia.
Ti lascio qui il mio abbraccio…. Forte forte e lungo quanto basta per farti capire che sono vicina. :*
Grazie Ilaria, ne ho proprio bisogno.
Capisco e cerca di capirla…solo così ti salverai. Un abbraccio
Barbara mi sono già salvata scappando via da lei prima che ho potuto. Su quello che rimane ci sto lavorando.
Ti capisco. Un grande abbraccio
La libertà che si prendono gli altri (parenti o meno) di commentare (intromettersi?) le scelte riguardanti i figli altrui è imbarazzante.
La cosa difficile è ascoltare senza farsi prevaricare. Prendere il buono di un consiglio, ma lasciare andare il resto. Trovare la propria strada nonostante gli altri ci indichino la loro come unica scelta possibile. La cosa difficile è riuscire ad ascoltare il proprio cuore e la propria pancia. Cercando di non ferire nessuno.
Insomma: costantemente in equilibrio.
ripenso alla mia e mi rendo conto di essere diversa. In meglio in milioni di cose. Io lo direi a tua madre, che mamma sei, perché credo che continuerebbe a fingere di non capire mentre riflette su che madre è stata lei. Tuo figlio è fortunato, sei una gran donna, oltre che madre e compagna. Ti abbraccio <3
Rosy quando rimane qui da noi un paio di settimane alla volta ha modo di osservare la nostra routine, tanto diversa da quella che ci imponeva. Sapessi quanti sguardi di disapprovazione e quanti tentativi di cambiare il nostro modo di fare. Non credo approvi la maggior parte delle cose che faccio. Ovvero dell’educazione che sto dando a mio figlio.
sai, tutto si apre e si chiude su una parola: ”imposizione”. Lei lo faceva, tu no <3
Rosy l’educazione passa per tante piccole sfumature. Per fare in modo che faccia alcune cose ci sono tante modalità. Ho scelto la strada della ragionevolezza e non dell’ordine impartito. Spero che alla lunga questa modalità paghi.