– Scusa se guardo sempre il telefono, mi stanno arrivando tantissimi messaggi di quanto sono buoni i miei biscotti. –
Guardo il piatto al centro del tavolo, e mi accorgo che nonostante sia lì da più di mezzora, ancora non ho allungato la mano per assaggiare i biscotti ripieni di granella alla nocciola che mia cognata ha pensato di farci assaggiare.
– A chi li hai portati oltre a noi? – mi sembra una domanda innocente, per farle capire che non sono infastidita dal suo guardare continuamente il telefono, estraniandosi dalle chiacchiere di una fredda domenica pomeriggio. Anche se non è esattamente così, considerato che facciamo fatica a portare avanti un po’ di chiacchiere in disinvoltura, considerato il suo continuo distrarsi.
– A nessuno. – mi risponde – Ho pubblicato la foto su Facebook –
Vorrei spiegarle che ricevere dei commenti con scritto – BUONI! – su una fotografia, da persone che non hanno effettivamente assaggiato i biscotti, non la faranno diventare la controparte femminile di Igino Massari.
Vorrei dirle che quello che viviamo nei social media assomiglia alla vita, può trasformarsi da virtuale a reale, può regalare molte soddisfazioni, ma esaltarsi per un – BUONI! – e tanti pollici-in-su e cuoricini e faccine che ostentano un “OOOOHHHH” di meraviglia, non dovrebbero farla sorridere come un ebete. Non dovrebbero neppure dipingerle quella espressione di soddisfazione sul volto, mentre gira lo schermo verso di me in segno di vanto, a voler sottolineare il successo della sua fotografia.
Vorrei dirle che distrarsi continuamente per controllare le notifiche di Facebook, mentre si è a tavola con altre persone, è solo da maleducate, non da social-media-star.
Soprattutto, mentre deglutisco a fatica il biscotto addentato più per cortesia, che per golosità, avrei voluto dirle che i suoi biscotti sono esclusivamente, molto, fotogenici.
😀
Lieta di averti strappato un sorriso.