Il problema è che passiamo troppo velocemente dall’età in cui diciamo “farò così” a quella in cui diremo “è andata così” [Cheyenne – This must be the place]
Da un anno a questa parte non faccio altro che pensare che ho raggiunto la soglia dei quaranta anni e che proprio non me li immaginavo così.
Ne avevo già raccontato l’anno scorso, ma viverlo è stato un viaggio meraviglioso.
Sono stata una bambina timida, una adolescente introversa, una ragazza senza autostima e una donna perennemente insoddisfatta. Una vita sprecata, senza ombra di dubbio.
Questa età mi ha dato la consapevolezza che mi è sempre mancata.
Mi ha dato la forza di abbandonare un passato che non posso in alcun modo cambiare.
Mi ha dato la convinzione di poter migliorare il futuro stando attenta a quello che faccio oggi.
Il presente. L’ora, l’adesso e il qui: un tempo che ho sempre sprecato, a cui adesso dedico la massima attenzione.
E poi adesso ho lui, il mio bambino. Quello che ha rimesso a posto il tempo e lo fa scorrere nel verso giusto.
Fare da mamma mi ha permesso di abbandonare il ruolo di figlia alla perenne ricerca di approvazione. Non solo quella dei miei genitori, ma quella dell’intero universo.
Il cambio di prospettiva, dal perimetro del mio ombelico al mondo che mi circonda, è stata una mossa lenta, lunga e dolorosa.
Ora che ho lo sguardo all’orizzonte, e non più concentrato sui miei piedi, sento di essere diventata una donna migliore.
O almeno più serena.
Tanti auguri a me.
Tanti auguri….
Grazie. Crescere non è mai stato più entusiasmante.