La resistenza al cambiamento

resistenza al cambiamento

Da un certo punto in poi della mia vita, a causa di eventi più o meno disastrosi, che mi hanno lasciata a pezzi e dolorante, sono diventata una di quelle persone resistenti al cambiamento.
Ogni cosa dentro e fuori di me doveva innanzitutto essere come decidevo, e soprattutto non doveva cambiare.
Nel tempo ho cercato di sforzarmi di trovare nel cambiamento una occasione, una opportunità, un vantaggio.
Ma quando la trasformazione è troppo forte, nonostante le belle parole e le belle premesse, mi irrigidisco e stento a vivere in maniera serena. In psicologia la chiamano resistenza al cambiamento, e ho trovato un articolo interessante in cui sono suggeriti cinque passi per aiutare le persone ad accettare i cambiamenti.
Uno di questi è Immaginare il peggiore scenario possibile. I cambiamenti sono sempre salti nel vuoto, significa avventurarsi in territori sconosciuti, e l’incertezza genera ansia. Inutile dirsi che andrà tutto bene se non lo crediamo. Dare libero sfogo al peggior pensiero catastrofico che ci passa per la testa, ci permette tornati alla realtà di renderci conto che non era poi così tutto negativo quello che ci aspettava.
È un esercizio che costantemente sto facendo rispetto al cambio casa che mi aspetta.
E spero proprio che non sarà così catastrofico come me l’aspetto.

Nel frattempo continuo a camminare. [quasi] Tutte le mattine, a meno che non abbia impegni lavorativi che richiedano la mia presenza in ufficio, percorro i sei chilometri che mi separano dal paese vicino, fotografando il cambiamento climatico.

Formigine 4 settimana

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