L’autunno ha bussato alle finestre, e con l’autunno è arrivata la pioggia.
Per noi la pioggia significa niente passeggiata pomeridiana al parco, fra papere e parco giochi. Significa lunghi pomeriggi in casa con la noia in agguato, e il rischio di guardare troppa televisione, o meglio, di finire a guardare Youtube dall’Ipad di casa, sparando gli ultimi cinquant’anni di Zecchino d’oro a tutto volume, con buona pace di Mago Zurlì e Topo Gigio.
Come giocare in casa in alternativa a tablet e tv?
Alla prima giornata di pioggia ho cercato in rete consigli su attività alternative da fare con bestiolina, nel gruppo mamme che seguo su Facebook.
I giochi come macchine tutto suoni e colori, o tavolini elettronici multi-attività, riescono a catturare l’attenzione solo per 5 minuti alla volta. I bambini hanno necessità di creatività.
Di consigli ne sono arrivati diversi, segno che hanno più esperienza di me, o almeno più fantasia. Dal “fai i biscotti” [ma non ne ho mai fatti in vita mia, come faccio ad iniziare adesso. E poi tutta quella farina, signora mia, dopo chi la deve aspirare?], al preparare del Didò naturale [avrò gli ingredienti? e se poi lo brucio…], all’utilizzo di colori a dito [non li ho. Dove li trovo di domenica mattina?], alla fine ho trovato un paio di soluzioni a costo zero… e a zero fatica.
Come accade spesso, prima mi interrogo e mi dispero, poi l’illuminazione sotto forma di ricordo: quando portavo Lolò al Centro per le Famiglie a giocare un paio di volte la settimana, spesso le tate ci mettevano a disposizione delle vasche piene di riso soffiato e tante ciotoline per poterlo travasare e vedere l’effetto che fa.
Ovviamente a casa non ho abbastanza riso soffiato, ma un mezzo chilo di pasta può bastare [o anche un chilo di riso o dei fagioli]. E poi una bacinella [ma anche una terrina abbastanza grande] e i pezzi del faro Ikea [ma andranno benissimo anche dei bicchieri di plastica].
Magia compiuta: sono riuscita a tenerlo seduto e occupato per più di un’ora.
Altra attività divertente, molto simile, è lasciarlo giocare con le mollette, che conservo in un secchio di latta. Oltre a riempire e svuotare, abbiamo iniziato a scoprire che possono essere agganciate alle dita, o ai capelli, o ai pupazzi di stoffa.
La foto è datata, segno che la mia memoria vacilla… ma dicono siano un effetto collaterale della gravidanza.
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