[questo post non è sponsorizzato]
Alla fine della prima riunione generale al nido sono tornata a casa con una cartellina piena di fogli e istruzioni, e i compiti da fare a casa.
All’interno della cartellina ho trovato il regolamento dei servizi, moduli per la privacy, informative varie…insomma, tanta roba burocratica. Ma è giusto che sia così.
Ci è stata consegnata anche una scheda per il colloquio iniziale in cui a parte le informazioni di tipo anagrafico, e tutti i numeri di telefono a cui trovarci in caso di necessità, c’è una lunga parte dedicata alla storia del nostro bambino.
Ci viene richiesto come si svolgono a casa i momenti di routine pappa, nanna, cambio. Se il nostro bambino ha vissuto esperienze di cambiamento importanti, anche una vacanza per esempio, e come ha reagito. Se ha delle paure e se si, in quali modi viene consolato.
La scheda servirà come traccia per il colloquio individuale, fissato singolarmente per ogni famiglia, in cui finalmente si potrà raccontare qualcosa di specifico del proprio bambino.
E infine la lista delle cose da portare.
1 fotografia in primo piano verticale 10×15, 4 foto-tessera e 1 foto della famiglia: le foto vengono posizionate negli spazi “personali” per orientarli ad utilizzare il loro armadietto personale. Immagino serva anche anche alle educatrici per individuare e conoscere più velocemente i bambini.
1 confezione di pannolini
1 confezione di fazzoletti di carta: credo servano per i primi giorni di inserimento, per asciugare le lacrime di bambini e mamme.
1 pacco di sacchetti freezer grandi per la roba sporca
5 bavaglini con elastico
2/3 cambi completi, dal body ai vestiti, passando per i calzini
1 sacco nanna. Il sacco nanna è un oggetto che non ho mai utilizzato. Ho scoperto che ne esistono di 5 pesi a seconda della stagione, che il peso di calcola in “tog” in una scala che va da 0.5-1 (i sacchi estivi, generalmente in spugna di cotone), fino a 2-2.5 tog (i sacchi da usare in inverno al posto delle coperte o del piumino). Inoltre bisogna stare attenti alla misura: i sacchi lunghi solo 65 o 70 cm sono utilizzabili solo nei primissimi mesi, ed è sempre meglio sceglierli almeno 20/25 cm più lunghi del nostro bambino. La soluzione l’ho trovata in una merceria in paese, che vende anche stoffe e filati per intenderci, che realizza dei sacchi nanna double-face. Da un lato c’è un lenzuolino per il periodo più caldo, dall’altro un trapuntino per il periodo più freddo. Il tutto chiuso con uno strappo, che facilità l’entrata e l’uscita per i bambini più grandicelli.
1 cuscino e 1 coperta per chi li utilizza. Per esempio bestiolina non usa nessuna delle due.
1 ciuccio con catenella, 1 contenitore per il ciuccio e 1 biberon. Ma anche in questo caso bestiolina non usa il ciuccio, mai voluto, e beve dal suo bicchiere.
1 paio di pantofole da lasciare al nido. Mi sono orientata sulle scarpette da psicomotricità da Decathlon.
1 paio si stivaletti da pioggia. Serviranno per portarli in giardino, senza correre il rischio di sporcare le scarpe da ginnastica, difficili da pulire. Anche questi presi in economia da Decathlon, che i bambini crescono in fretta.
Tutti gli oggetti sono da contrassegnare con il nome del bambino.
Le soluzioni per farlo sono diverse, partendo dal presupposto che, come me, non sappiate cucire. Si può comprare un pennarello indelebile e scrivere il nome sulle etichette dei vestiti e sugli oggetti. Oppure comprare un rotolo di etichette da stirare a caldo su cui scrivere il nome. Personalmente dopo un giro fra vari siti, confrontate grafiche e prezzi, ho scelto il pacchetto nido di Petit Fernand. Ho scelto colore, carattere e il leone come decorazione. Il pacchetto comprende oltre alle etichette termiche da applicare agli abiti, anche le etichette resistenti alla lavastoviglie per gli oggetti, e le etichette da applicare all’interno delle scarpe.
Sono arrivate in tempi strettissimi, bellissime e pronte a facilitarmi la vita…sulla loro qualità però potrò esprimermi sono verso dicembre, dopo il loro utilizzo.
Siamo [quasi] pronti. Lunedì incomincia l’avventura.
Un commento su “La lista delle cose da portare al nido”