Instagram: dillo con un cuoricino

cuoricino

Ricordo sempre con affetto una intervista ad Enrico Ghezzi, quando nell’inquadratura dello studio dove monta[va] Blob, si vede chiaramente sulla cornice di una delle televisioni presenti, un adesivo che riportava la scritta: NON É VERO.
Ero giovane e quella visione ha cambiato per sempre il mio modo di guardare non solo la televisione, ma anche certo cinema e infine lo sterminato mondo web.

Sarà per questo che quando leggo di #epicfail da parte di alcune aziende, li leggo sempre con avidità, ma difficilmente condivido o commento. In fondo ritengo sempre valida la massima: purché se ne parli. E anche se scoppia la polemica, una azienda, o un personaggio, riesce pur sempre a monopolizzare la discussione per un po’ di tempo.
Ma questa è un’altra storia.

Quello che in realtà volevo scrivere è: sapete che si possono comprare, oltre ai follower su twitter, anche i like delle foto Instagram?
Esistono un pugno di app che in cambio di pochi euro, garantiscono da +25 a migliaia di cuoricini alla foto da noi segnalata.
Se poi non si ha voglia, né soldi da spendere, si possono ottenere monetine gratuite da spendere per promuovere le nostre foto. In cambio, ovviamente, di altri cuoricini.
Ho provato una di queste app, e il risultato è stato strabiliante. L’app che ho provato propone foto completamente de-contestualizzate da account, didascalia e tag. In sequenza le foto di altri utenti che hanno scelto di entrare nel circuito. Basta mettere un cuoricino e una monetina viene accreditata sul nostro conto. Se la foto proprio non piace, si può chiuderla e passare alla successiva. Racimolate 50 monetine, che è il minimo per promuovere una foto, il programma ci stoppa per un’ora. Per non far insospettire il software di controllo di Instragram.
Con 50 monete si comprano minimo 25 cuoricini.

Ne ho ricavato un po’ di considerazioni:

1. guarderò per sempre con sospetto manuali e corsi che promettono di spiegare come si apre e gestisce un account di successo su Instagram. Se il successo si vede a suon di cuoricini …

2. se i cuoricini sono quelli che permettono alle foto di comparire nella vetrina di Instagram, diciamo che queste app possono diventare un investimento iniziale per poi raccogliere cuoricini e commenti reali.

3. partendo dal presupposto che si possono comprare cuoricini, siamo sicuri che gli utenti con più cuoricini sono i detentori delle foto migliori? [da questa considerazione tiro fuori i vip che raccolgono consensi a prescindere. Ovunque, dentro e fuori il web].

4. ma quanti selfie si fa la gente? Sfilano selfie in tutte le pose, bocche a culo di gallina orribili che deformano la faccia, selfie in bagno, selfie al mare, selfie in macchina, selfie in palestra. Con grande parità di genere. Anche agli uomini piace selfizzarsi [o come si dirà mai].

5. la maggior parte delle foto pubblicate in Instagram sono brutte.

Ma sarebbe meglio parlare di “istantanee” , le fotografie sono altro [ cit.]

Blogger e web writer. What else?
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