Una sezione di questo blog si chiama Tracce di shopping selvaggio ed è dedicata ai miei acquisti. Quando ho deciso di annotare ogni mio singolo acquisto non l’ho fatto per vanto, ma solo per contenermi. Spendevo cifre che non potevo permettermi e spesso buttavo roba mai messa, ancora etichettata, comprata sull’onda di una euforia che moriva appena rientrata a casa. O peggio, come quando la gonna-bella-bellissima-stupenda su cui prima-o-poi-troverò qualcosa con cui abbinarla rimaneva zitella.
Se cerco la parola shopping nel mio blog la ricerca mi restituisce più di 30 post sull’argomento. All’inizio era l’outlet la meta dei miei sconsiderati acquisti. Poi venne lo shopping on-line, e giù a scrivere di quanto l’attesa fra la scelta e l’arrivo del pacco abbia aumentato la gioia dell’acquisto, e valutazioni sui vari siti di shopping on-line.
Con Giugno 2013 la pagina dei miei acquisti è rimasta desolatamente vuota.
Ho scoperto di aspettare un bambino e mi era sembrato inutile appuntare gli acquisti premamam che mi apprestavo a fare. Ma come resistere…ho imparato tante cose da questa nuova esperienza.
Vestirmi mentre le forme diventavano abbondanti è stato una specie di incubo, anche perché l’unica cosa che continuava a crescere era la mia pancia…in realtà anche le tette, ma quelle hanno fatto l’esplosione, si sono fermate alla sesta misura, ho preso un po’ di reggiseni, e via!
Vivo a Modena e trovare dell’abbigliamento premamam è come trovare un’oasi nel deserto per poi scoprire che l’acqua non è potabile. Mi spiego: la Benetton e l’Oviesse che una volta vendevano del premamam ora non hanno più il reparto. Spiegazione di una commessa: da quando la moda ha lanciato lo stile impero non è stato più necessario tenere determinati articoli. Ma far entrare il mio nuovo girovita in una taglia 42 era sempre una specie di scommessa. Altre taglie non potevo permetterle se non volevo giro-manica al gomito e maniche da arrotolare.
Arrivata l’estate ho potuto vestirmi grazie alla Promod, con i suoi abiti leggeri, dritti e colorati.
Ma arrivato il primo freddo varcata la soglia del premamam alla Prenatal (Sassuolo o Bologna, a Modena non c’è più) o in alcuni negozi specializzati (Gis Baby o Baby Store, o altri piccoli negozi sparsi nella provincia) ho scoperto un mondo che mi ha fatto rivalutare la maglieria cinese: materiali sintetici, stoffe con decori preistorici, modelli da fine ottocento e tutto a prezzi stratosferici.
É scattata la ricerca di negozi on-line.
Yoox, il mio sito di shopping on-line preferito, non offre capi premamam. Zalando avrà anche le spese di spedizione gratis, ma offre capi a prezzi medio-alti. Non volevo spendere troppo per cose da mettere solo un inverno [questo è un promemoria per ricordarmi di chiamare la dietologa non appena bimboworkinprogress® lascia il nido].
I miei acquisti alla fine li ho fatti tutti su Asos. Capi alla moda, che mi hanno permesso di non stravolgere troppo il mio stile, prezzi contenuti, offerte continue, e sempre spese di spedizione gratis.
Devo ammettere di aver comprato solo il minimo indispensabile, considerato che tutti i miei maglioni invernali sono riuscita ad utilizzarli, così come quasi tutti gli abitini in lana o a stile impero con cui di solito mi vesto.
La spesa più grossa sarebbe stata comprare un cappotto/giaccone, ma complice un inverno non troppo freddo ho anche utilizzato il parka che avevo senza chiuderlo, usando uno sciarpone che coprisse la pancia. Ma già a fine Dicembre Asos ha aperto la stagione dei saldi, ed è stata l’occasione per comprare un cappotto che tenesse bimboworkinprogress® al caldo ad un prezzo veramente ridicolo.
Consiglio: scegliete la taglia di sempre, perché gli abiti sono abbondanti solo nei punti dove serve.
Un paio di scarpe comode e una stupenda borsa hanno completato i miei acquisti.
Cosa ho comprato e quanto ho speso lo trovate sulla solita pagina dedicata al mio shopping selvaggio.
E credetemi: non vale la pena buttare via tanti soldi, che dopo ci sarà la palestra da pagare per tornare in forma.
Un commento su “Lo shopping al tempo della gravidanza”