Sono sparita per più di un mese. Centinaia di parole hanno fatto il girotondo nella mia testa senza trovare la strada per essere espresse.
Troppo tristi, troppo desolanti, e a nessuno piace leggere cose tristi.
E si avvicina il Natale, che arriva sempre uguale con il suo carico di maliconia, a cui quest’anno aggiunge qualche variabile: sarà l’ultimo Natale che io e la persona che ho scelto per farmi accompagnare lungo il percorso accidentato della mia vita passeremo da soli.
L’ultimo Natale in cui nascondermi fra le sue braccia e fare finta che il resto del mondo non esista.
L’ultimo Natale in cui saremo solo noi due.
Sono nel pieno del settimo mese di gravidanza [alla 30ma settimana di gravidanza per le nazi-mamme].
La vita che si agita dentro di me più che un miracolo della natura mi ricorda sempre di più un piccolo Alien che tenta di vedere la luce.
Sono caduta nella trappola dei siti e dei forum frequentati da neo-future-mamme che con imperturbabile ottimismo raccontano solo la parte migliore della faccenda.
Pensavo che le blogger avessero più coraggio. E invece i blog dedicati alla gravidanza sono continui spot pubblicitari di marchi e prodotti e promozione di siti di acquisto on-line.
Come potevo non sentirmi aliena e diversa anche in questa situazione?
Come potevo anche solo pensare di poter scrivere che invece mi capita di essere sempre più stanca, così stanca da fare fatica anche a pensare.
Come potevo scrivere che mi capita di stare male spesso, così male che la prossima che mi dirà che “la gravidanza non è una malattia” la infetto con il virus dell’influenza suina e poi, a sintomi conclamati, le dico che la gravidanza è peggio.
Come potevo scrivere che piango spesso, e sempre più spesso senza motivo?
Ecco: l’ho scritto.
Ho bruciato il mio futuro come mamma-blogger-dell’anno.
3 commenti su “1 + 1 = 3 [cit.]”