La cena di quelli del web

Si chiama Foodie Geek Dinner, il loro motto “La cena offline per chi si conosce online”. In pratica una serata in cui i foodblogger [quelli che scrivono di cibo o lo fotografano prima di mangiarlo] e blogger del posto si incontrano per scambiare due chiacchiere “reali” e non a colpi di mention e hashtag.
Avevo detto che non avrei più partecipato a questi eventi, ma solo gli stupidi non cambiano mai idea, e in più le due organizzatrici sono state brave a solleticare la mia curiosità.
Francesca Gonzales e Mariachiara Montera, ovvero La Gonzi e Maricler, hanno scelto come tema della serata il thriller “fra uova affogate e rape rosso sangue, ingredienti nascosti e misteriosi, e tutto ciò che fa suspense e brivido. Dalla colazione sull’Orient Express, all’Invito a cena con delitto, dal talento di Pepe Carvalho di Montalbán, alle tavole imbandite di Simenon. Da Miss Marple a Montalbano fino a Hitchcock” e hanno chiesto a noi invitati di pensare e proporre il menu della serata, rigorosamente nel segno del giallo.

il mio menu
Mi hanno convinta. Ho partecipato, ho vinto, e uno dei piatti da me proposti è stato realizzato dallo chef Daniele Davoli della Papilla Brilla.

L’antipasto ha previsto:
Il polpo del reato: insalata di polipo servito in una patata.
Gli involtini del mistero: uni mistero vero cosa c’era dentro, ma era avvolto in qualcosa al nero di seppia.
Minestra sul cortile con uovo alla Hitch-coque: uovo di quaglia su un purea di asparagi, contenuto in un panino.
Per primo La maschera della morte rossa, risotto al parmigiano con salsa di fragole.
E poi il mio secondo Maiale fatale, cotechino con salsa allo zabaione insaporito con aceto balsamico.
E’ stato imbarazzante essere chiamata per spiegare il mio piatto. Avevo inventato un titolo, non una ricetta. Sono rimasta veramente sorpresa di cosa è stato capace di inventare lo chef partendo da un semplice titolo.
Come dolce una cosa impronunciabile Dolce assaggio se ne hai il coraggio: sangue per te: sarà di dama o di re? Più difficile a dirlo che a farlo, visto che era una zuppa inglese, credo rivisitata, ma non ne sono sicura.

A questi tipo di serate ho già partecipato in passato, e so come si svolgono. Siamo tutti lì, con il nostro cartellino al collo che riporta il nostro nickname, per farci riconoscere in caso di profile-pic fuorvianti. Poi c’è chi chiacchiera solo con i suoi amici, evitando accuratamente di stringere mani o di incrociare discorsi con chi non conosce [non sia mai si inciampi in qualche sfigato con pochi follower, bisogna evitare], e c’è chi invece ha davvero voglia di conoscere chi sono quelle facce, cosa li ha spinti a partecipare alla serata, che storia hanno da raccontare.
Ecco: io sono una di quelle. Sorrido a tutti. Spesso ho ricevuto in cambio solo sguardi gelidi o altezzosi. Ad altri sono riuscita a chiedere il nome, se avevano un blog, ma ho fatto fatica a presentarmi, perché dall’altra parte non c’era lo stesso interesse. Poi però ho anche conosciuto donne fantastiche: impegnate, creative e anche simpatiche. Con cui, ovviamente, ho passato tutta la serata. Una piacevole serata di inizio giugno.
E mi è venuta voglia di buttarmi nuovamente nel rutilante mondo delle cene off-line per chi si conosce [ma anche no] online.

Qui le foto della serata. Grazie ad Alessandro per alcuni splendidi scatti.

Blogger e web writer. What else?
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