Ieri mi sono infilata in un negozio all’orario di chiusura. La commessa mi ha lanciato uno sguardo carico di odio e disprezzo, e ha annunciato al microfono “il punto vendita è in chiusura, chiediamo ai clienti di avvicinarsi alle casse”.
Ero alla fine di una terribile giornata.
Ho pensato che anche per lei poteva essere lo stesso. Magari aveva solo voglia di spegnere le luci, chiudere la saracinesca del negozio, e andarsene a casa ad infilarsi le ciabatte e guardarsi Sanremo. Aveva ragione lei.
Ero entrata per fare un giro, per ciondolare fra gli scaffali, senza fretta, per ripararmi dal freddo, perché a casa non c’era nessuno ad aspettarmi e volevo ritardare il rientro.
Ma aveva ragione lei. E quindi ho fatto un acquisto.
Istintivamente ho comprato un rossetto rosso. Era da tempo che ne volevo comprare uno, ma…sempre i soliti ma…quelli che mi fanno vestire sempre di nero, quelli che non mi fanno vestire con niente di scollacciato, quelli che mi suggeriscono che è meglio tenere un profilo basso, ché di farmi notare non ne ho nessuna necessità.
E dopo averlo comprato, stamattina l’ho anche indossato. Mi sono vestita con il solito nero, ma all’intervista con Note modenesi mi presenterò con un tocco di rosso [poi vi racconto come è andata]
Rossetto rosso rulez! 😉 Ottimo acquisto!
Peccato che mi abbia causato una secchezza esagerata e l’ho anche buttato [maledetti acquisti impulsivi]