Non so come abbia fatto, ma il giornalista Davide Lombardi è riuscito ad aprire il post che parla di me con la citazione del film di uno dei miei cantautori preferiti [vi ricordo questo post].
E considerato che abbiamo parlato al tavolino del bar della stazione per un paio di ore [comprese le foto in cui faccio le facce buffe] credo di aver raccontato più di quello che credevo, e lui è stato capace di capire più di quello che volevo raccontare.
Il risultato è un’intervista stupendamente semplice e diretta…ops… ma questo non devo essere io a dirlo.
Fate un salto su Note Modenesi, oggi sono la storia di copertina.
Ecco, io l’ho trovata interessante. Io preferisco considerare la vita virtuale come vita normale, perché facente parte del nostro percorso evolutivo. Cambia il mezzo di interazione, ma le chiacchiere che scambiamo restano le stesse. ^^
Hell aggiungerei che oltre che le solite chiacchiere si riescono a fare chiacchiere più informali, più profonde. La mediazione del mezzo non rende tutto più artificioso, ma più diretto, questo é quello che penso. E poi: dove potremmo incontrati mai per parlare di TWD e di tutti gli altri film?
Ah sì, era quello che intendevo anche io, che cerco anche nel mondo reale discorsi profondi. Ma a volte mi capisco da solo, lo so. XD
Ti devo ricordare questo post https://www.lastanzadimarlene.com/2013/01/bazinga/?
XD qua la mano.