La bottega dei suicidi

 

Qualcuno storcerà il naso asserendo che su alcuni argomenti non si scherza. E invece fa bene parlarne, soprattutto se lo scopo è di dimostrare che anche quando tutto è grigio, ci si sente soli, senza futuro, senza scopo nella vita, non tutto è perduto. Quando l’unica cosa chiara è accelerare quella fine che tanto prima o poi arriverà comunque, può accadere qualcosa che illumina prepotentemente il proprio cammino.
Se aggiungete che il tutto è un lungometraggio animato, e il regista è Patrice Leconte, sofisticato e raffinato, vale la pena guardare con ironia al tema del suicidio.

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2 commenti su “La bottega dei suicidi

  1. mio padre diceva : a paghere e murir as fa seimper in teimp …. e mi sembra pure giusto !!!! Naturalmente ci scherzo sopra anche se capisco bene che il “male oscuro” se ti prende e’ difficile da debellare … non mi ci sono mai trovato in queste condizioni e quindi fatico a capire cosa si prova per arrivare a quel punto …

Sono curiosa di sapere cosa ne pensi

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