Fuori luogo

fuori luogo

Mi sento sempre fuori luogo. Sbagliata. Ma non sbagliata in generale. Sbagliata nel contesto.

Non ho mai la parola giusta per dare conforto.

Non ho mai la frase giusta per fare un discorso interessante. Quella frase buttata a caso che faccia prendere al discorso una direzione che mi permetta di risultare minimamente interessante. O almeno di sembrarlo.

Non ho mai la frase giusta per chiudere un discorso.

Sono troppo educata per dire quello che penso davvero, soprattutto se non è piacevole.

Se una cosa non è piacevole, non possiedo doti diplomatiche di eloquio.

Succedono cose fuori dalla mia portata e io non mi sento adeguata ad affrontarle.

Vorrei essere di conforto, finisco per essere di intralcio. O banalmente inutile.

Vengo fuori da un periodo creativo che mi ha prosciugata, con la voglia di fare ancora altre cose.

Ma sono troppo stanca e mi sento troppo inadeguata.

Osservo altri raggiungere i loro obiettivi e mi domando cosa sto aspettando a raggiungere il mio.

Rimango ad osservare. Forse qualcosa imparerò.

Blogger e web writer. What else?
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8 commenti su “Fuori luogo

    1. sai Filippo che non ti avrei mai descritto così? … qualcuno il senso di inadeguatezza la chiama insicurezza. Io so solo che è faticosa.

  1. Beh magari non sono al 100% come quello che hai scritto, ma in diverse affermazioni che hai fatto mi ci ritrovo perfettamente!
    Magari mi ha catturato la fine del post cioè l’esito al quale arrivi…

  2. Sto covando. Osservo, cerco di carpire segreti, e covo qualcosa…forse ce la farò. Sono stanca di dire che quello che vorrei fare è…è arrivato il momento di agire.

  3. Per me è solo la condanna delle persone sensibili che si fanno domande.
    Bisogna prenderne coscienza: creatività e insoddisfazione fanno parte dello stesso pacchetto, ad esempio.
    Oh, parere puramente personale…

    1. Diversa??? Ho passato intere notti a rimuginare su come sono e a come avrei voluto essere. Mi capita spesso di ripassare nella mente eventi in cui mi sono comportata come non mi piace, immaginando come invece avrei potuto comportarmi per farlo andare meglio. Il comune denominatore di tutte le cose che faccio, oltre alla sensibilità estrema con cui approccio il mondo, é l’insicurezza. Vorrei liberarmi della mia insicurezza e del continuo senso di colpa, che mi porta a giustificare ogni mia azione, rallentando il passo e appesantendo i miei gesti.
      …per il resto ci vorrebbe Lourdes ahahahahaha

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