Se c’è una cosa che ho capito da questo 2012 è che sono stanca delle persone che vogliono cambiarmi.
Sono stanca delle persone che vogliono dirmi come comportarmi, cosa dire e … come essere.
Se c’è una cosa che ho capito da questo anno appena passato è che sono chi sono non per caso, ma a causa di una serie di eventi che mi hanno resa così. E che così come sono vado bene. Nonostante tutto.
Questo è stato l’anno del viaggio a New York. Un viaggio atipico, fatto insieme a mia madre, inseguendo un sogno. Sicuramente un viaggio unico, che non si ripeterà mai più, e proprio per questo da tenere stretto stretto ai ricordi.
L’anno che verrà mi ritroverà un po’ più sicura, pronta a rischiare ancora, che in questo anno ho puntato tutto quello che avevo e ho ancora fra le mani qualche carta vincente.
Auguri a tutti. A quelli che mi leggono sempre, che senza di loro dopo tanti anni questo blog non esisterebbe. A quelli che ho conosciuto quest’anno, che grazie a voi ho sempre nuovi motivi per scrivere. A voi che passate per caso.
Ci rivediamo nel 2013.
auguri mamma di mr. gatto. io ci sono sempre comunque. e leggo in silenzio. 🙂
Lo so…un bacio a Felix >^.^<
Buon 2013 Marlene, con la consapevollezza che tutti gli altrove e i posti che immaginiamo o che abbiamo già visto e vorremmo ritrovare (e sono molti) sono sempre con noi nella nostra volontà di riprenderceli. È sempre possibile.
Caro R.V. tu sei uno di quelli che c’è sempre, e sempre mi regali i tuoi pensieri.
Buon anno anche a te. Che questo anno ti trovi esattamente dove vorresti essere, a fare la cosa che più desideri.
Auguri!
Cercando cercando troverai quello che cerchi…
Daniele, credo che nel mio caso non smetterò mai di essere in movimento…e non è detto che sia una cosa negativa.
nella vita nessuno riesce a cambiare le persone !!!!! Siamo quello che siamo e dobbiamo accettarci per il carattere che abbiamo !!!!!! Chi cerca di cambiare radicalmente il proprio carattere rischia di trovarsi piu’ infelice di prima … viviamoci come siamo !!!!!!!! ^_^_^_^
E invece ho perso tanto tempo a credere alle critiche e ad ascoltare chi mi diceva che così com’ero non andavo bene.