2 Agosto a Bologna

Oggi è il giorno della memoria per la città di Bologna. Quello squarcio conservato nel muro della stazione è un monito costante. La consapevolezza che quell’orologio fermo non è il solito disservizio delle ferrovie, ma un simbolo.

Arrivo come sempre alle 8.30 in stazione. E per una volta volevo assistere alla manifestazione. Il sole era già caldo, la piazza ancora vuota. O meglio: c’erano il solito numero di viaggiatori, pendolari e vacanzieri. Mi sono fermata a scattare una foto. Questa foto, un po’ sbilenca. È il terzo agosto che vengo a Bologna per raggiungere il mio posto di lavoro, e per una volta avrei voluto rimanere in piazza. Volevo rimanere in piazza a commemorare le vittime di una strage assurda. Ancora più assurda perché dopo 32 anni non è stata fatta giustizia.

Aspettavo fra il palco allestito per la commemorazione, le transenne a percorso obbligato e la massiccia presenza della polizia. E mi ha assalito una paura assurda e immotivata. Mi è tornato alla memoria un documentario visto un anno fa su History Channel, le macerie, le voci concitate, i corpi… e sono scappata via. Incapace di affrontare l’orrore.

L’orrore della memoria.

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