Ci sono quelli che non viaggiano.
Ci sono quelli che non sanno dove andare.
Ci sono quelli che hanno già visto tutto.
Ci sono quelli che finalmente prenotano, ma costa tutto troppo.
Ci sono quelli che finalmente partono ma si stancano di fare la valigia.
Ci sono quelli che stanno facendo la valigia ma non sanno cosa metterci dentro.
Ci sono quelli che il volo/il treno/la nave/ la macchina è in ritardo…dite che la macchina non ci sta bene in questo elenco?
Riprovo.
Ci sono quelli che il volo/il treno/il traghetto sono in ritardo.
Ci sono quelli che però la macchina stanca.
Ci sono quelli che il posto é meraviglioso, ma come casa mia non ce n’è.
Ci sono quelli che si scottano.
Ci sono quelli che fa freddo.
Ci sono quelli che ci sono troppe zanzare.
Ci sono quelli che tornare a casa è un trauma.
Ci sono quelli che alla scrivania sognano la prossima vacanza.
In prossimità dell’estate se fate un giro sui social network è tutto un lamento. Ma da quando il viaggio ha smesso di essere un momento piacevole?
Ricordate la famosa frase: il viaggio non è la meta, ma il viaggio stesso?
Provate a fare vostra questa filosofia.
Anche se non andrete molto lontano scoprirete comunque qualcosa di nuovo.
Ponete attenzione,e anche qualche notte insonne, nella ricerca della destinazione.
Rivisitate luoghi in cui siete già stati cambiando il mezzo con cui raggiungerlo.
Immaginate giorno per giorno la vacanza visualizzando l’outfit con cui vorrete apparire [e non lasciare indifferenti].
Godetevi le attese del transito: potete leggere quel libro che avete comprato da un po’, vedere quel film che avere scarica… ehm, comprato per l’occasione, o divertirvi ad osservare la varia umanità che vi brulica intorno per trovare ispirazione per la prossima storia.
Arrivati sul posto vivete il luogo con spirito nuovo: nessuno vi conosce se non voi stessi e potete essere chi vi pare.
Al rientro sistemate i ricordi e programmate il prossimo viaggio, fa passare in fretta il tempo e regala grandi soddisfazioni.
E per quelli che imperterriti si lamentano di ogni cosa, ho la mia teoria: hanno solo voglia di attirare l’attenzione.
Ci sono quelli che partono con uno zaino verde sbiadito…e con una scritta s’inchiostro blu sulla grande tasca al centro: “No Direction Home”.
Credo che in quella scritta, sul mio zaino, non ci sia solo un’indicazione di massima, ma tutta una filososofia che ho trovato anche nel film “Into the Wild”….[fa troppo caldo per approfondire! 😉 ]
non nominare “Into the wilde” [immaginami con gli occhi sbrilluccicosi e un sorrisone] … tutte le volte che vedo quel film, ovvero che ripercorro la storia di Jon Krakauer, mi viene veramente lo sconforto e mi dico quanto sono fessa ad aver scelto una vita di cartellini timbrati e 8 ore di ufficio e treno tutti i giorni e le ferie comandate…ma hai ragione…fa troppo caldo per approfondire. ma tanto ci siamo già capiti.
quelli che comprano guide e libri di viaggio in modo compulsivo, poi gli va di lusso se vanno a Fregene…
i compratori compulsivi di guide di viaggio è una categoria a me sconosciuta…e meno male!
ci sono anche quelli che se ne fregano della meta, apprezzano il viaggio, ma più di tutto non tornerebbero mai a casa per la compagnia….. io ero una di quelli…..
@Juliet perché eri?
beh perchè ora come ora il mio viaggio è interminabile e le persone non sono mai le stesse… non mi interessa arrivare a nessuna meta…..e diciamo che è come se viaggiassi senza biglietto….
un po’ contorto lo so…..
@Juliet viaggiare senza biglietto e senza meta, accettando la compagnia di chi mano mano troviamo lungo il cammino può essere una esperienza che può solo arricchirti.