rapina legalizzata

rapina

A me questa storia delle liberalizzazioni fa sorridere. Sembra il solito rumore per nulla. Tanto poi ogni categoria troverà sempre un modo per continuare a fare cartello.

Quello che racconto non è esattamente in tema con le liberalizzazioni, ma ci assomiglia.

Sono intestataria di un mutuo dal 2003. In quell’anno, giovane e mediamente sprovveduta, ho firmato senza sapere esattamente bene cosa. Sapevo che la banca mi aveva prestato una cifra e che ogni mese dovevo pagare una rata. Rata a tasso variabile.

Nel 2008 i tassi di interesse galoppavano nell’infinito e oltre, e nel cercare di capire come arginare l’aumento, ho appreso che il totale della rata è dato dal capitale + il tasso d’interesse deciso dalla BCE + lo spread. Lo spread è il tasso d’interesse deciso dalla banca, il suo guadagno.

[da qui in poi tenete conto che ho degli studi umanistici alle spalle]

Se lo spread è un tasso d’interesse che decide la banca ed è il suo guadagno, significa che gli interessi applicati alla somma prestata decisi dalla BCE non li guadagna la banca, ma li versa a qualche altro organo? Altrimenti non si spiega come mai la banca applichi 2 tassi di interesse alla somma che mi ha prestato per comprare la mia casa [casa che non sono sicura di riuscire a pagare prima di sparire da questo mondo]: euribor a 3 mesi + spread.

Ma torniamo alle liberalizzazioni. Nel 2007 il Decreto Bersani ha introdotto delle misure che si proponevano di rendere più dinamico il mercato, tutelando i consumatori abbattendo i privilegi di alcune categorie sociali e aumentando la concorrenza in quei settori. E arriva la “surroga”, ovvero regole più semplici per spostare il proprio mutuo e traslocarlo nella banca ritenuta più conveniente. [Vi ha fatto ridere leggere questa affermazione? a me si].

Con i tassi di interesse così bassi ho creduto di poter cambiare banca, di poter trovare mutui a condizioni migliori. Ma quando i tassi di interessi erano al 5/6% le banche pubblicizzavano mutui con spread anche allo 0,80%. Oggi che i tassi vanno dallo 0,70 all’1,20 a gennaio 2012 una banca mi ha proposto uno spread al 3,5%, annullando di fatto la convenienza di un Euribor3M all’1.09%.

Riassumendo: tassi alti : spread basso = tassi bassi : spread alto

Risultato: le rate dei mutui rimangono invariate per i nuovi clienti. Per i vecchi clienti che, come me, a suo tempo hanno negoziato un mutuo a tasso variabile con uno spread basso, conviene rimanere dove si è.

Attendo un esperto di economia che corregga questa delirante tesi di una che ha sempre preferito la letteratura, che riesce ad imbrogliare lo stesso, ma almeno regala emozioni.

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