Che oggi sia l’11.11.11 non è una cosa che credo avrà ripercussioni importanti nella mia vita, in barba a tutte le teorie della cabala e di Giacobbo.
Le novità di queste ultime settimane sono il risultato di un po’ di anni di notti insonni e fiumi di parole scritti fra queste pagine e quelle di Virgilio, sulle mie Moleskine e su ogni pezzo di carta che cerco sempre di avere a portata di mano.
Ora sta a me saper gestire le occasioni che mi sono state offerte e trasformarle in un altro pezzo di vita interessante.
Come diceva Maria Teresa nel film Basilicata coast to coast a Tropea:
“Quando mi capita di sentire le chiacchiere dei vecchi che giocano alle carte, e allora ci sono quelli che parlano del tempo e quelli che raccontano le storie, cose che gli sono successe da giovani…che ne so…e devi vedere come le se ricordano…gli si illuminano gli occhi. A quelli che parlano del tempo invece gli occhi…non gli si illuminano mai. Sai che ti dico? Che io da vecchia mi vedo con i nipotini miei che gli racconto le storie.”
Dove sono quelle come te?
quelle come me le trovi in fila alla coop, quando è ancora buio sul treno che le porta al lavoro, o a casa, ad emozionarsi alla prossima storia che qualcuno le racconterà
E io invece non le trovo… forse sono io quello che fa la fila alla coop, che rientra tardi la sera con la macchina nera che si confonde con il buio di una strada di periferia poco asfaltata, che ascolta Stockhausen e si chiede cosa vogliano esprimere quelle atmosfere cupe e immaginifiche.
“Ho viaggiato fino in fondo nella notte
E stava nevicando
E ho visto un grande albergo con le luci spente
E ho avuto un po’ paura
Ma nemmeno tanto
La strada andava avanti
Ed io… slittavo dolcemente”
lasciati scivolare, e forse riuscirai a trovare quello che cerchi.