I Goonies non sono cresciuti.
E.T. è tornato a casa.
L’estate di Stand by me è ancora calda e ha ancora tante avventure da raccontare.
In una cittadina dell’Ohio nell’estate del 1979, a causa di un incidente ferroviario, arriva un alieno, sfuggito da un container militare. A saperlo sono per primi un gruppo di ragazzini, che realizzando un film per partecipare ad un festival per emergenti, riprendono per caso l’incidente e l’essere liberato. E saranno proprio questo gruppo di dodicenni a liberare la cittadina dal visitatore interplanetario, e a restituire all’extraterrestre la libertà.
Quanto Spielberg in questa pellicola, quanto J.J. Abrams che dimostra di aver imparato la lezione, omaggia il suo maestro, e dimostra quello di cui è capace.
In questa pellicola c’è tutto: c’è il difficile rapporto figli/genitori, c’è l’amicizia come solo nell’infanzia può esistere, ci sono i turbamenti del primo amore, un pizzico di horror, e la triste riflessione su questa umanità cattiva e insensibile vista attraverso gli occhi di un alieno.
Gli effetti speciali regalano a questa storia momenti che riempiono gli occhi di immagini indimenticabili: il disastro ferroviario più disastroso che possiate immaginare, con fuoco e pezzi di treno che sembrano volare attraverso le schermo, l’incontro ravvicinato fra il piccolo protagonista e l’alieno, con i suoi occhi grandi e tristi che ricordano tanto quelli di un altro piccolo alieno. Il commovente finale del film, dove il protagonista si separerà dall’oggetto a lui più caro per compiere la sua maturazione, è bilanciato dal divertentissimo corto realizzato in Super8 che scorre insieme ai titoli di coda, il film sugli zombie che i ragazzi dovevano realizzare per partecipare al festival. Quindi siete avvisati: alla fine della proiezione non alzatevi e state a guardare. Anche se, come è successo al Victoria a Modena, si accendono le luci in sala.
Ammetto di essermi seduta in poltrona sicura che il film mi sarebbe piaciuto, e in effetti la visione non mi ha minimamente delusa.