È estate, ancora non sono in ferie, e non ci andrò fino ad agosto, e una nuova serie sugli alieni è proprio quello che ci vuole in quelle sere che non puoi fare tardi perché la sveglia la mattina suona troppo presto, ma non è nemmeno il caso di andare a dormire troppo presto.
Questo per dire che la terza puntata della serie non mi ha entusiasmato, ma continuerò a vederla.
Sicuramente quello che non mi piace è il taglio narrativo dei singoli episodi: troppe chiacchiere e poca azione. Le poche azioni sono confuse e poco credibili. Gli skitters imperversano ovunque, sembrano forti e furbi, poi Tom riesce a catturarne uno da solo e senza sparare un colpo. Porta l’alieno catturato alla scuola, “citando” il Will Smith di Independence Day, con l’alieno nelle stesse condizioni (e non capisco da dove abbia tirato fuori una specie di rete) ma senza la sua verve ironica.
L’ironia è nel personaggio di Pope, il capo cattivo di un altro gruppo, catturato nella seconda puntata. E anche qui mi sfugge come mai il cattivo ed egoista Pope, si offra di diventare il cuoco di tutta la compagnia, ma soprattutto che glielo lascino fare.
La terza puntata si chiude con il classico momento topic: uno dei ragazzi rapiti a cui è stato asportato l’impianto in realtà è ancora in contatto con lo skitter che è stato catturato vivo e tenuto prigioniero nella stessa scuola dove sono accampati. Mi aspetto sviluppi interessanti.
Intanto pare che il duo Noah Wyle/Spielberg abbia fatto centro, TNT ha rinnovato Falling Skies per una seconda stagione. Altri 10 episodi per raccontare quello che rimane dopo una invasione aliena, vedremo quindi ancora gli skitters in azione la prossima estate.