noi siamo stati a Berlino!

Berlino tour della città

Questa volta mi ero detta che non volevo fare la solita tiratardi e che il racconto del viaggio a Berlino l’avrei pubblicato subito, a caldo, che poi delle cose non le ricordo più e fare una cronaca tardi non ha senso. Allora ho buttato giù pensieri sulla moleskine, sull’ipod e infine una bozza che è rimasta in wordpress per 6 giorni. 6 giorni a chiedermi cosa avrei potuto raccontare di questa città Mitteleuropea che non si conosce già. Ho sistemato le foto, le ho raccolte ed ordinate con il nuovo servizio di i-photo, le ho pubblicate su flickr, ma con oggi sono 6 giorni che il post è in bozza, ed è arrivato il momento di pubblicare.

Berlino è una città grandissima. Per poter visitare Charlottenburg (la residenza estiva del re prussiano) da Alexander Platz, ci sono voluti 25 minuti di s-bahn (la metro esterna, che insieme alla u-bahn fanno girare tutta la città con estrema facilità), e ho riflettuto sul fatto che 27 minuti è il tempo che impiega il treno pendolari (senza fermate) Modena-Bologna che prendo tutti i giorni per recarmi al lavoro, e sono tornata a casa con una percezione dello spazio-tempo modificata.

A Berlino ho visto un sacco di cose, anche se si è dovuto fare una scelta delle cose da vedere e quelle (purtroppo) da non vedere, ma per vederle tutte ci sarebbero volute settimane.

Il Checkpoint Charlie, uno dei più noti punti di passaggio negli anni della guerra fredda.

La mostra open air Topografia del terrore sorta dove si trovavano tra il 1933 ed il 1945 la centrale di servizio della Polizia Segreta di Stato (Geheime Staatspolizei), il carcere (“Hausgefängnis”) della Gestapo, dal 1939 l’Ufficio centrale per la sicurezza del Reich, oltre al Comando Generale (Reichsführung) delle SS e al Servizio di sicurezza (Sicherheitsdienst) del Comando Generale.

Potsdamer platz non una vera e propria piazza ma una zona con palazzi nuovissimi e fighissimi che hanno letteralmente reinventato un terreno desolato dove fino al 1989 il Muro separava Berlino Est da Berlino Ovest.

Il Palazzo del Reichstag (il parlamento) con la sua struttura vecchia e la sua cupola nuova, in vetro, da cui si può ammirare lo spettacolo della città dall’alto, ma anche i lavori del parlamento, come metafora della trasparenza e della lealtà della democrazia nei confronti dei cittadini.

Ecco, lo sapevo, il post si sta allungando, e a me i post lunghi non piacciono.

Nei pressi del Palazzo del Reichstag il Sowjetisches Ehrenmal, in italiano Memoriale per i soldati sovietici (con tanto di carriarmati) e la Paris Platz con la Porta di Brandeburgo. E poi siamo saliti sulla torre della televisione la Fernsehturm (207 metri), che è ad Alexanderplatz, abbiamo fatto un giro in battello sulla Sprea, siamo stati a Charlottesburg (ma questo ve l’ho già raccontato) e poi nel quartiere dello zoo, tristemente famoso perché ambientazione di uno dei film più sconvolgenti degli anni ’80. In realtà il quartiere è anche sede di uno zoo vero, anche questo tristemente famoso in Italia per la storia dell’orsetto Knut, ma ci si trova anche la Kaiser-Wilhelm-Gedachtniskirche, soprannominata “Hohle Zahn”, il dente cariato, una chiesa bombardata e lasciata a monito. Di tutta l’Isola dei musei, che ne conta 5, abbiamo fatto un giro solo nel Pergamon Museum, che ci sarebbe voluta una settimana solo per vederli tutti…e poi? E poi il muro, quello che ne rimane, e il Nikolaiviertel, che è il quartiere medioevale, quello più antico.
Abbiamo mangiato tutte le specialità berlinesi (che esistono) e bevuto birra, la Berliner Bier.

Una città diversa da tutte quelle ci si può immaginare.

La differenza fra est ed ovest si vede come una ferita quando passi con la s-bhan: dove c’era il muro c’era anche una zona vuota, la cosiddetta striscia della morte, dove avevano tirato giù le case per costruire il muro e il confine. Molte di quelle zone sono ancora vuote e rievocano scenari tremendi. E anche dagli Ampelmännchen, gli omini dei semafori, quelli del quartiere est, che hanno un aspetto del tutto inusuale.

Ho scritto troppo e forse non sono riuscita a raccontare niente. Ma un’ultima cosa la voglio appuntare: Berlino è una città che avrà sicuramente i suoi problemi, ma agli occhi di una turista (un po’ distratta) come me ha fatto una magnifica impressione.

Ad ogni passo racconta una storia, la nostra storia, quella che mai e poi mai dovremmo dimenticare. Forse quello che mi ha fatto più male è stato visitare il Pergamon Museum e scoprire che opere d’arte sopravvissute al tempo come la porta di Ishtar dell’antica Babilonia o l’altare di Pergamo, o la porta del mercato di Mileto potevano scomparire per sempre a causa della guerra. guardare da vicino statue fatte a pezzi dalla stupidità umana, e ricomposte con amore e dedizione, che portano i segni di un passato recente che mai come a Berlino è ancora in piena vista.

Una dura lezione.

Blogger e web writer. What else?
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2 commenti su “noi siamo stati a Berlino!

  1. ich beneide dich um deine Fahrt! aber ich müsste nächsten Herbst nach Berlin (und Göttingen) fahren: ich habe einige Freunde, die auf mich warten 😛

Sono curiosa di sapere cosa ne pensi

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