Avete mai ascoltato Parachutes* una mattina presto [una delle tante] seduti al posto finestrino del treno pendolari [sempre lo stesso] con fuori dal vetro una primavera come “quelle di una volta”: aria frizzante e un sole forte, che illumina il paesaggio e riscalda la faccia.
Ve lo consiglio.
Assonnata come solo al mercoledì mi accade [il terzo giorno di sveglia alle 6], scoglionata come solo al mercoledì mi accade [davanti altre due sveglie da maledire], parte la chitarra e ad un tratto mi è sembrato di essere in un film, con il paesaggio che scorreva come in una carrellata veloce, con la colonna sonora che invece di accompagnarmi verso il lavoro [sempre lo stesso] sembrava accompagnarmi verso la parte più emozionante della storia narrata: l’incontro insperato o l’appuntamento più importante della mia vita.