A due ore da qui

Arezzo

Arezzo è stata una scoperta.
Cercavo solo una cittadina poco distante dove passare un fine settimana fuori dalle 4 mura di casa e mi sono ritrovata in una città dove ogni pietra ha una storia da raccontare.

Ammiro nel buio mistico della chiesa di San Domenico il crocifisso dipinto da Cimabue.
Racconto a bassa voce alla piccola iena la storia raccontata nel ciclo di affreschi della cappella Bacci da Pier della Francesca.
Ci meravigliamo della piazza medioevale dolcemente inclinata.
Mangiamo ottimi piatti della cucina aretina.
Beviamo dell’ottimo vino toscano.
Dormiamo in un bed and breakfast che sembra la casa di un’altro…no, aspetta…è la casa di un’altro.

E qui nessuno mi aveva avvisato che quando si alloggia nei B&B i cassetti e gli armadi sono pieni delle cose dei proprietari, quindi sarà impossibile disfare la valigia. Che nel bagno non ci sono saponi. E che la mattina ci si ritrova a far colazione in cucina seduti a tavola con perfetti sconosciuti, costretti a far conversazioni mattutine di cortesia.

O è successo solo a noi?

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2 commenti su “A due ore da qui

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