Quando mi metto in testa che voglio scrivere qualcosa di speciale che il cursore lampeggiante mi fa l’occhiolino da una paurosa pagina bianca. è come se mi mancassero le parole per raccontare quella che è stata la mia esperienza al barcamp di ieri.
Non ho mai partecipato ad un barcamp. Ma questo lo avevo raccontato di già. E al primo barcamp che si è tenuto a Modena ho partecipato addirittura con un mio speech.
Marlene all’EAVIcamp che parla di come abbia aperto il suo blog tre anni fa senza nessuna ambizione se non quella di scrivere tutto quello che le passava per la testa e che è finita a curare anche il blog di un portale come quello di Virgilio.
Scoprire di riuscire a gestire l’ansia, di riuscire a sorridere anche con un microfono in mano e gli occhi puntati addosso, riuscire a raccontare la mia esperienza pur non rispettando la scaletta preparata (ma non se ne è accorto nessuno).
Sentirmi dire che è un impegno non da poco garantire tre post a settimana, sentirmi dire che il mio speech è stato bello, accettare richieste di amicizia su facebook e vedere aumentare i fan della pagina del blog Modena [aggiornamento: la pagina FB l’ho chiusa]. Rendermi conto per una volta di essere stata protagonista anche io, non solo spettatrice di questo mondo web confusionario e, per alcuni versi, anche un po’ elitario.
Quello che mi è piaciuto molto è stata la partecipazione di persone eterogenee fra loro, che sono riuscite a dare per davvero un senso alla giornata, uscendo dallo schema dei “soliti noti”.
Sentire di dover ringraziare le organizzatrici Laura e Valentina per avermi tirato dentro la loro avventura, ma soprattutto sentire di dovere una birra al contePAZ (perché so che è stato lui) per avermi tirato fuori dall’anonimato di questo piccolo blog.
…ancora brava! Ad maiora 😉