Che fatica leggere questo libro.
Per un paio di settimane l’ho portato con me in treno, al lavoro, da Modena a Bologna senza leggerne nemmeno una pagina, perché non ne potevo più di violenza, cattiveria, truffa, omertà, paura…
Dopo aver letto il libro di Saviano nulla è più come prima, si cambia la prospettiva di visione di ogni semplice gesto quotidiano, anche comprare una mozzarella adesso mi fa sentire complice di un sistema, di QUEL sistema che ha denunciato così dettagliatamente nelle sue pagine.
La verità è che ora mi sento complice, complice e impotente, è tutto talmente più grande di me che credo che anche volendo è così difficile sfuggire ai meccanismi economici della camorra. E a quanto pare chi dovrebbe vigilare e proteggerci non è in grado di farlo, o addirittura si allea con questi poteri oscuri.
Può ancora gridarlo forte Saviano – Maledetti bastardi, sono ancora vivo – nonostante la vita da recluso che è costretto a vivere.
E dopo aver letto Gomorra non so se essere fiera della consapevolezza acquisita o maledire me stessa per aver sfogliato pagine che grondano sangue e morte.
Quella vera, non quella degli horror al cinema.