La cosa più difficile del mio nuovo lavoro non è lavorare, ma arrivare alla scrivania.
20 minuti di macchina alle 7 del mattino, sveglia dalle 6.12 e con i riflessi di un’ottantenne neopatentata.
Parcheggiare in stazione memorizzando esattamente la posizione dell’auto per evitare al ritorno di dover aspettare che tutti vadano via per recuperarla [cosa abbastanza improbabile nel parcheggio di Trenitalia].
26 minuti sul treno pendolari che da domani sarà nuovamente stipato oltre la sua capienza.
10 minuti a piedi arrivata a destinazione per marcare il cartellino maledetto.
Ripetere la sequenza per il ritorno. Quello che c’è nel mezzo passa in secondo piano.
Sapere di doverlo fare tutti i giorni finché ferie non mi esentino, adesso che inizierà anche il freddo, non mi aiuta.
Poi mi domando come mai trascuro il blog.
eh! benvenuta nel club, come si dice.
per almeno due anni ho firmato la mia condanna.
non vorrai avere solo i vantaggi ?????? sai l’ erba del vicino e’ sempre la piu’ verde …. !!!!!! :-))
@diabolik tu sai che prima arrivavo in soli 13 minuti al lavoro.e poi ne avevo parlato troppo bene del nuovo lavoro…ci vuole un po’ di bilanciamento
e’ la legge della compensazione prendi da una parte … lasci dall’ altra … c’ est la vie !!!!!! :-))
io sono da sempre un “commuter” come dicono gli ammerigani: studiavo all’università a Roma da pendolare /sveglia alle 6, treno 6,40, ritorno a casa 16 circa..), poi a lavorare prima in un ufficio a mezz’ora di auto, poi – che te lo dico a fare – da insegnante precario ogni anno una scuola nuova, con entrata alle 8 e vari chilometri si strade in ogni condizione atmosferica… ed in più non è nemmeno un posto fisso! yaouhh!
ti capisco!
we we sorellona…ank’io da domani devo ricominciare con il solito trun trun con i 20 min a piedi e 25 min di bus inzippato di gente…ma purtroppo ci tocca.
NB. sabato son da te quindi prepara il letto…ciauz
@fabio il fatto di non essere precaria aiuta ad affrontare l’impresa con uno spirito decisamente diverso, meno scoglionato, più propositivo. rimane il fatto che arrivo a casa spappolata e svengo (letteralmente) sul divano ad orari improbabili come le 21, cosa che non mi accadeva da … non me lo ricordo da quanto tempo non accadeva.
fratellino non ci posso credere: ci onorerai della tua presenza…contentissima (è da maggio che non ci vediamo).