Come ogni anno, fastidioso rituale, chiunque incontro mi chiede dove andrò in vacanza. Fastidiosa come una zanzara che ti ronza accanto all’orecchio e urticante come il morso che ti piazza sulla caviglia perchè della risposta non frega niente a nessuno, quello che conta è poter raccontare dove andranno loro.
Quest’anno il cambio di lavoro mi permetterà (forse) una settimana di ferie. E non posso certo non andare a trovare la mia famiglia e perdermi l’arrivo della nuova nipotina. E poi i lavori di ristrutturazione non sono stati certo una passeggiata, e noi le tasse le paghiamo. non riusciamo a farci stare tutto nello stesso anno. bisogna operare delle scelte.
Allora mi ritrovo a rispondere che per quest’anno ancora non abbiamo deciso, e che forse non andiamo da nessuna parte. E scorgo sguardi carichi di compassione. Eppure io non ci vedo nulla di straordinario nella vacanza d’agosto.
Ci costringono ad affollare autostrade e spiagge tutti nello stesso periodo, ammassati, in fila, accaldati, incazzati e spremuti.
In agosto vanno in ferie a costi altissimi quelli che guadagnano meno nella scala economica.
In agosto vanno in ferie quelli che spesso devono rinunciare.
E all’ennesima richiesta di piano ferie, preparata all’occorrenza, ho risposto che esistono pur sempre i last minute. E una mi ha velocemente smontata con un:- certo, se ti accontenti –
Ammetto di essere una a cui non importa se la spiaggia è pettinata, e sono una che si imbarazza quando il bagnino mi fa trovare il lettino girato verso il sole quando torno dopo pranzo, ma da qui a sostenere che con un last minute ci si accontenta mi fa pensare che la tipa in questione non sia mai andata più giù di Viserba.
Il tuo blog è fantastico