Il tempo di scrivere

il tempo di scrivere

Facile promettersi di scrivere un post al giorno. Con un post al giorno racconto un pezzettino di me e del mio mondo, come un puzzle che poi qualcuno può divertirsi a ricostruire. Il mio mondo è fatto di sveglie all’alba. Mi ero detta: un post al giorno, anche se la sveglia è spostata un’ora indietro rispetto a prima, così posso raccontare degli odori e dei colori che vedevo prima. A distanza di 15 giorni quei minuti di sonno in meno si rivalgono sui minuti che dedicavo alla sera, accorciando di fatto la giornata.

Un post al giorno adesso che ho un lavoro nuovo, che così lo posso raccontare, e poi sembra così semplice. E invece il nuovo lavoro si è rivelato più ansiogeno del previsto. Oltre che assonnata la sera sono stanca. Non di quella molle stanchezza intellettuale. Mi ricorda piuttosto la stanchezza fisica di quando con mio padre mi svegliavo alle 5 del mattino per andare in campagna per la raccolta delle nocciole. Spalle contratte, mal di schiena, polpacci e piedi doloranti. Il male ai piedi è insopportabile.

Un post al giorno fra i lavori di ristrutturazione che credevo finissero a breve, e che invece si sono allungati tanto da essere stati battezzati “i lavori della Salerno-Reggiocalabria”: potenzialmente tendenti all’infinito.

E poi: la cena da preparare, la spesa da fare, i panni da lavare e stirare, la lettiera da pulire, le coccole da fare al gatto.

Il buon proposito di un post al giorno è rimasto sepolto e schiacciato. Ma ho tutto appuntato come sempre sulla Moleskine, perché la voglia di scrivere, quella che ho da sempre, quella no che non si fa schiacciare.

Blogger e web writer. What else?
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9 commenti su “Il tempo di scrivere

  1. Massima comprensione, massima solidarietà. Viaggio per lavoro e pur non dovendo puntare la sveglia troppo presto, arrivo a casa la sera stremata. Stessi tuoi sintomi fisici, soprattutto a spalle, collo e gambe. I piedì no, però la tendinite alla mano destra (da mouse) mi fa desistere più di ogni altra cosa dal mettermi ancora al pc. Come te, la moleskine è zeppa: è la mia compagna preferita in pausa pranzo. Ho aperto un blog nuovo, mi sono detta: “qui sarò più costante” e invece stessa storia. Pazienza, l’importante secondo me è la vivacità intellettuale, la voglia di voler dire/leggere/apprendere e quella è più che mai presente (immagino anche per te, se ho ben capito). Ciao!

    1. in treno faccio di tutto, leggo soprattutto…e tutti i post che appunto sulla moleskine con calma si traferiscono qui…cerco di far frittare i “tempi morti” del viaggio. mi fa piacere scoprire che è un male comune ma devo essere più brava. devo.

    1. #diabolik adesso ho comprato due paia di scarpe basse e comode, e quando ne avrò voglia mi porterò i tacchi in borsa e li sfoggerò nel mio nuovo ufficio (le tue cartoline del buongiorno mi mancano, tutto il resto molto meno) baci

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