Di polemiche e di flame

flame

Essere senza Blackberry in queste ultime due settimane mi ha fatto considerare la cosa dei social network sotto un nuovo punto di vista. Palmare alla mano ero sempre connessa, e twittare un gesto naturale, come grattarsi se prude. Partecipare alle discussioni su FriendFeed un passatempo che rendeva più veloce il tragitto casa/lavoro o la pausa pranzo passata in solitudine.

Ero passata dal pc al palmare come una normale evoluzione biologica, e i miei gesti erano automatici e frenetici.

Senza sono tornata a ritmi più normali, per connettermi devo avere un pc, e questo significa che sono seduta in un posto tranquillo e non sono affetta da digitazione compulsiva tipica di chi possiede un palmare.

E che cosa ho notato? Molti di quelli che creano un profilo su un social coso non lasciano informazioni su di loro, ed è impossibile farsene perché non hanno nemmeno un blog.

Io non so come voi scegliate le persone da seguire, a parte quelle che conosco di persona, solitamente mi piace guardare cosa c’è oltre al nick e all’avatar. Che già di loro dicono molto su di una persona, ma mi piace sapere di più. E non parlo della frasetta di presentazione o della localizzazione geografica. Parlo del loro mondo, di quello che gli gravita intorno.

Un avatar senza blog è come un guscio vuoto. Sono persone che non hanno un valore aggiunto. E finché si trattava di anonimi commentatori di blog aveva anche un senso. Ma adesso creano un personaggio che non ha anima, di cui non puoi farti un’idea, che spara commenti a raffica e propone argomenti come un sondaggio qualsiasi. Spesso sono identità fittizie che nascono solo per trolleggiare nelle discussioni e creare delle discussioni da centinaia di commenti, difficili da leggere, poco idonei per chi come me non ha molto tempo a disposizione e viene in rete per evadere da una realtà fatta di stress e discussione. E invece trovo lo stesso schema: si discute fino a quando qualcuno non esagera e finisce che si bloccano a vicenda per non leggersi mai più, fino alla prossima discussione.

Insomma, io quando vedo qualche cosetta qua e là che non mi piace, cambio pagina, non leggo. Raramente accendo polemica, penso che siamo in tanti qui sul web, che ognuno può esprimere quello che gli pare e se non mi piace, cambio pagina, e basta. Quando vedo quei flame lunghi centinaia di risposte penso solo alla fortuna di questa gente di avere tanto tempo da dedicare al mezzo. Avendo poco tempo non posso nemmeno mettermi a fare delle polemiche. E poi a me principalmente piace scrivere, sono qui per scrivere, ho un blog per scrivere, e mi piacerebbe che invece di mettersi a fare polemiche su FF o FB quelle stesse persone leggessero di più i blog, commentassero di più i post e lasciassero le polemiche sterili a quelli della tv.
Per un periodo ho avuto un assiduo commentatore che criticava ogni post in cui scrivevo qualcosa di “politico” avendo evidentemente idee diverse dalle sue. Il mio rispondergli sempre in modalità coerente e cortese lo ha portato a gettare la spugna, un giorno mi ha scritto che non aveva più nessun senso commentare i miei post ed è sparito.
E non ne sento minimamente la mancanza.

Blogger e web writer. What else?
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