Arrivo a festa finita e a luci spente. Come sempre. Ma non posso non commentare anche io la notizia del giorno: è nato un nuovo giornale.
Se ne sentiva davvero il bisogno?
La maggior parte delle persone forma il proprio punto di vista attraverso la televisione. La carta stampata ha gli anni contati. Meglio il giornale on line, gratuito e a disposizione anche mentre si lavora (basta mantenere uno sguardo concentrato).
E quindi?
Io sono una di quelle che stamattina si è svegliata 20 minuti prima per essere sicura di riuscire a fare colazione, stirarmi il pantalone che volevo mettere ma che ieri non avevo voglia di stirare, vestirmi, truccarmi e passare la piastra ai capelli, che di mattina sembro un cocker spanish, passare per l’edicola ad accaparrarmi la prima copia del Il fatto quotidiano, senza perdere il treno.
Anzi: lo volevo assolutamente per essere sicura di riuscire a leggerlo.
Qualcuno ha scritto che le poche copie distribuite sono solo state il risultato di una riuscita tecnica di marketing: poche copie, molta richiesta, successo garantito. Forse non sanno che qualcuno ci ha investito i risparmi di una vita. qualcun’altro ha parlato del giornale di Travaglio, dimenticando tutti gli altri Antonio Padellaro, Furio Clombo, Antonio Tabucchi, Corrado Stajano, Paolo Flores d’Arcais, Massimo Fini, Luca Telese, per copiare solo i nomi di quelli che compaiono in prima pagina.
Qualcun altro ha scritto che è troppo “antiberlusconiano”: forse non ha trovato la sua copia, perchè nelle 16 pagine del primo numero c’è posto per tutti, da destra e sinistra.
La mia di copia è tutta stropicciata, e alla domanda: se ne sentiva davvero il bisogno? rispondo di si.
Perché il pluralismo delle fonti di informazioni è alla base di una sana democrazia.
Perchè devo essere libera di scegliere se leggere La Padania o il Fatto Quotidiano.
Libera di scegliere.
E non aggiungo altro.
Anche se nel mio solito campione rappresentativo di Italia che osservo e studio per capire le dinamiche sociali più in voga, ovvero le 16 persone che popolano l’ufficio in cui lavoro, nessuno aveva sentito di questa novità. Importante non perché ci sarà una svolta epocale, ma solo perché dobbiamo dimostrare che riusciamo a pensare ancora con la nostra testa. Ancora. E non ditemi che sono di sinistra, perché essere obiettivi cercando più punti di vista significa solo essere curiosi. Significa non accontentarsi di un solo punto di vista. Significa salire sul quel maledetto tavolo e scoprire che le cose possono essere diverse se guardate da una angolazione diversa.
Questo come si chiama:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382733
qualcuno la chiama libertà di informazione. peccato che una volta almeno i giornalisti si insultavano con cultura e un buono stile. oggi si attacca il collega che non piace con retorica da terza media e linguaggio che denota mancanza di intelligenza.
Tabucchi plagia i libri
PROPONGO L’ELENCO La tecnica narrativa ( di “sostenere”) in “Sostiene Pereira” viene copiata da un racconto di Thomas Bernhard: “Il Loden”, edizioni Theoria in traduzione italiana. Anche i titoli dei racconti e l’argomento sono plagiati.
In “Donna di Porto Pin”, pag 89, “Una balena vede gli uomini”, COPIATA dalla poesia di Carlos Drummond De Andrade (Sentimento del Mondo, Traduzione Tabucchi, Einaudi: “Un bove vede gli uomini”); Il titolo del racconto in “Piccoli equivoci senza importanza”: Il rancore e le nuvole” dalla poesia, sempre di Drummond de Andrade in “Sentimento del mondo”: “Conclusione”: “(…) se il poeta è un rancoroso, e il resto è nuvole?” pag. 95); In “L’angelo Nero” il racconto: “Notte, mare o distanza” COPIATO dalla poesia di Drummond De Andrade (Sentimento del Mondo, Einaudi, cit., pag. 29).
La GRANDISSIMA plagiatura da altri autori compare nel penultimo libro. In “Si sta facendo sempre più tardi”, 2001, Feltrinelli, la lettera “Mia donna cara”, pag. 207, è la trascrizione in prosa della poesia di Carlos Drummond de Andrade “Lettera” comparsa in “Sentimento del Mondo”, Einaudi 1987, pag. 89, tradotta da Tabucchi. Altri brani per le lettere di “Si sta facendo sempre più tardi” sono presi a destra e a manca. Altre lettere tabucchiane potrebbero esser state copiate dal Drummond non tradotto in italiano. I lettori del nuovo libro di Tabucchi: “Il tempo invecchia in fretta” devono essere informati su quanto la CRITICA LETTERARIA ITALIANA TACE!
(ODISSEO77)
#odisseo come puoi notare ho pubblicato il tuo commento anche se, sia per forma che per contenuto, non riesco a capire che attinenza abbia con il mio post. Antonio Tabucchi avrà anche “plagiato” delle opere come scrivi tu (anzi, se mi fai avere qualche link te ne sarei grata, così imparo qualcosa di nuovo), su Il Fatto Quotidiano scrive di attualità, che evidentemente è un altro argomento.
SU TABUCCHI a Marlene Says – ascolta – Tabucchi scrive di politica non essendo stato eletto come rappresentante se non dela CASTA degli scrittori-registi-Giornalisti-attori che sulla scia dell’anti/berlusconismo vendono le loro creazioni artistiche. Legittimo. Ma queste creazioni devono essere originali e non copiate da altri scrittori tradotti. Ne ho rivelato l’USO IMPROPRIO. TABUCCHI DOVREBBE SPIEGARE QUESTO INCIDENTE AI LETTORI altrimenti anche come OPPOSITORE non è credibile basando la sua OPPOSIZIONE sull’ESSERE-LUI grande autore di letteratura contemporanea ecc. ECO UMBERTO non copia i suoi libri!!!!! I LIBRI SONO IN COMMERCIO E NELLE BIBLIOTECHE. Controllare se non hoa ffermato il vero…IL RESTO SONO IMBARAZZO. Lo capisco. Lo ritenevo l’erede di Calvino… che abbaglio!!!!!!! Distinti saluti bel sito ils uo signora. ODIS
#odisseo per scrivere non bisogna essere eletti dal popolo, anzi: sarebbe bene che uno scrittore stia lontano dalla politica. ma in quanto scrittore deve necessariamente avere delle idee. che poi queste ci piacciano o meno ci portano a comprare i suoi libri o a disdegnarli. detto questo sostenere che plagi le opere altrui è un’accusa su cui non posso rispondere. e denigrare un’intero quotidiano a causa di uno solo dei suoi collaboratori mi sembra un tantinello assurdo. anche perchè nel primo numero da cui ho copiato la lista dei collaboratori c’era la presentazione di un suo libro. mera operazione commerciale? di aria non ci vive nessuno. nella tua ultima frase “Lo ritenevo l’erede di Calvino… che abbaglio!!!!!!!” denoto un tuo risentimento particolare e personale. ti ha deluso? non comprare i suoi libri.
per concludere, visto che i compliemnti fanno sempre un mucchio piacere, approfondiamo l’argomento? 😉