Sciopero dei blog

sciopero dei blog

Alzi la mano chi si è accorto dello sciopero dei blog.
No perché per chi ancora non lo sapesse, un blog non è una testata giornalistica, il tenutario dello spazio lo aggiorna quando gli pare senza che nessuno lo paghi per farlo, e senza che nessuno gli dica di cosa parlare.
Soprattutto: nascono e muoiono centinaia di blog al giorno, i blog che non vengono aggiornati da tempo qualcuno li saprebbe contare? Non credo si senta la differenza se oggi, proprio oggi, uno non scrive perché ha aderito allo sciopero o semplicemente perché si è stufato del suo prodotto telematico aperto con tanto entusiasmo (tanto è gratis, e poi acchiappo) e poi rivelatasi una noia mortale (come un bambino con un nuovo giocattolo).
Vivendo nel mondo reale, dove già internet è un specie di ufo, i blog sono una parola sconosciuta e un’entità inesistente…se i blog protestano, protestano come “addetti ai lavoro”, che i blog protestano lo sanno solo gli “addetti ai lavori” e il tutto rimane sotto silenzio come sempre. Perché i media che veramente contano non sono interessati alla faccenda, o semplicemente sono strumentalizzati per non interessarsi alla faccenda e non fare da cassa di risonanza all’evento. È sempre la storiella dell’albero che cade nella foresta: fa rumore?
Forme di protesta contro il “bavaglio alla rete” sono contenta se ne promuovano, ma forse era più efficace un comunicato serio in cui si spiegava cosa c’è che non va nella proposta e magari proponendo un’alternativa. Che a criticare siamo sempre tutti bravi, più difficile trovare una soluzione.

Blogger e web writer. What else?
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