Questione di potere

sono costretto ad accettare la benedizione del prete

Non mi sembra una buona motivazione cambiare lavoro perché non disponibile a prendere la benedizione dal prete.

Ogni anno la solita storia. Quest’anno, questa capa, ha costretto me e un’altra a metterci nel corridoio, ad ascoltare il predicozzo e a fare finta che la cosa ci potesse anche minimamente interessare.

Ho protestato. Ho ribadito la mia libertà a pensarla come mi pare. Ma non c’è stato verso: la stagista è esentata perché di un’altra religione, ma voi non avete scuse. Qua siamo stati tutti battezzati.

La cosa che tollero meno in tutta questa storia è la presunzione da parte dei cattolici di credere di essere al di sopra e al di là di ogni altro pensiero. Che poi, a dirla tutta, è la costante di ogni religione quel credere di avere sempre ragione e di essere nel giusto.

Non mi andava di fare polemiche, noto che l’atteggiamento è una costante. e poi almeno non c’era di mezzo la mia salute come in questo caso.

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11 commenti su “Questione di potere

  1. E’ una sofferenza della mia vita, che si affatica nella ricerca della verità, il constatare che la discussione con i teologi si arresta sempre nei punti più decisivi, perchè essi tacciono, enunciano qualche proposizione incomprensibile, parlano d’altro, affermano qualcosa di incondizionato, discorrono amichevolmente senza avere realmente presente ciò che prima s’era detto, e alla fine non mostrano alcun autentico interesse per la discussione. Da una parte, infatti, si sentono sicuri, terribilmente sicuri nella loro verità, dall’altra pare loro che non valga la pena prendersi cura di noi, uomini duri di cuore. Ma un vero dialogo richiede che si ascolti e si risponda realmente, non tollera che si taccia o si eviti la questione, e soprattutto esige che ogni proposizione fideistica, in quanto enunciata nel linguaggio umano, in quanto rivolta a oggetti e appartenente al mondo, possa essere messa di nuovo in questione, non solo esteriormente e a parole, ma dal profondo di noi stessi. Chi si trova nel possesso definitivo della verità non può più parlare veramente con un altro, perchè interrompe la comunicazione autentica a favore del proprio contenuto di fede.
    (K.Jaspers,La fede filosofica)

  2. E’ una lotta continua per difendere le proprie idee… sul lavoro, in famiglia, tra gli amici.
    Io ultimamente cerco di polemizzare meno, un passato da bastian contrario mi ha insegnato che con chi non vuole ascoltare lo scontro è inutile.
    La mia libertà di pensare quel che voglio e di credere in quel che sento è inviolabile. Nel senso che nessuno può scalfirla. Non mi toccano più.
    Un bacio Bk

  3. #jaenada le religioni sono scuole di pensiero. a me piacerebbe avere a che fare con cattolici che comprendano l’importanza dello scambio dialettico e del reciproco rispetto. non so se sono sfortunata io, ma disolito i cattolici sono arroccati sulle loro posizioni, con loro non si discute, è così perchè così deve essere. che poi mi da più l’idea di un atteggiamento poco critico e poco profondo.

Sono curiosa di sapere cosa ne pensi

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