Binario 2.
Ho mollato la macchina sotto casa, stanca di semafori rotonde clacson gente nervosa che non si decide mai a uscire 5 minuti 5 prima di casa per non stressare il prossimo.
Una volta nell’attesa del treno avrei fumato una sigaretta. Un modo come un altro per ingannare la mente e far scorrere il tempo più veloce. Nonostante il freddo. Con il rischio di bruciare il guanto sinistro. Il sapore del tabacco come analgesico dal mal di fretta. Il sapore della libertà dopo un pomeriggio passato a studiare (una volta), un intero pomeriggio passato a lavorare (oggi).
Avevo dimenticato l’umanità che ci è data osservare mentre siamo in viaggio, in prestito a stazioni di attesa, seduti nel nostro posto finestrino.
E il tempo si dilata, il viaggio mi consente di appuntare pensieri, scopro che non è tempo perso.
Dove fermano i treni

anch’io amo le soste alle stazioni, da quando ero pendolare all’università. mi divertiva immaginare i pensieri delle persone, le loro vite mentre le facce scorrevano dietro i finestrini….
una sorta di affinità elettiva la nostra 🙂
Sono dodici anni che quando torno al mio paesello natale (3/4 volte l’anno)prendo il treno.Me ne sono capitate di tutti i colori:la signora che voleva darmi in sposa la figlia,la mamma che andava a trovare il figlio a Milano pensando che evidentemente al nord non avessero di che mangiare tanto da avere con se una borsa di vestiti e 3 (tre) valigie di cibarie tipo Totò e Peppino (mancava solo la gallina viva),quello che nell’eurostar a un certo punto ha tirato fuori un gatto dal cappotto (incredibile come il micio se la dormisse alla grande),la signora isterica,con figlio perennemente piagnucoloso al seguito,che aveva trasformato il viaggio in una seduta psicanalitica pubblica con tutto il vagone a fare da psichiatra,con racconti particolareggiati sulla sua vita di coppia,etc.etc….Il tutto considerando che la tratta Milano-Napoli offre spunti sicuramente più variegati del Modena-Sassuolo :))
tana per jaenada