Ti svegli ancora nella tua cameretta e senti come una specie di claustrofobia.
Cosa ci fai ancora qui? Poi ricordi che sei in ferie, che adesso sei grande, ma entrando in cucina ripiombi in quel senso di inadeguatezza che hai faticato a scrollarti di dosso.
Sei di nuovo parte della famiglia, devi nuovamente adeguarti alle regole.
Tua madre continua a metterti al corrente dei matrimoni di gente che hai conosciuto, o che addirittura hai visto crescere.
Continua a tenere il conto di chi è diventato avvocato o dottore, o “semplicemente” insegnante.
Tu non sei fra questi.
Fai un lavoro che lei non capisce e di cui non riesce a vantarsi con le amiche.
Solo l’idea di sputtanare migliaia di euro in un giorno inutile quanto un matrimonio ti fa venire l’orticaria, per non parlare dell’idea di sfornare piccole pesti che cresceranno diventando adulti problematici e insoddisfatti.
Riassumendo: la figlia che nessuno vorrebbe avere.
Passi l’intera giornata con lo stato d’animo di una quindicenne depressa, raccontandoti la favoletta che non sei mediocre così come ti considerano.
Nell’aria l’odore di foglie di nocciolo bruciate ti ricorda che la fine di agosto coincideva con la partenza da casa per raggiungere l’università, dove vivevi il resto dell’anno.
È ora di partire. Il viaggio rimetterà tutte le cose in equilibrio. Ci sarà il momento della nostalgia e del ricordo. E quando tornerai scoprirai che nulla è cambiato.
In fondo non sei riuscita a cambiare neanche tu.
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Vieni,torna nella terra dove puoi liberamente essere ciò che sei senza essere giudicata.Per il semplice fatto che non gliene frega niente a nessuno.Ti aspetto.
avevo puntato sul sei, sei scappata prima. Io di solito già al tre inizio a grattarmi. Con tutto l’amore del mondo per carità… ma è un’altra vita. Buon viaggio occhietto! 😀
jaenada dove viviamo noi riesco ad essere me stessa perchè non ci sono pochi condizionatori. qui sarebbero capaci di farmi il lavaggio del cervello all’arancia meccanica.
adoro i numeri dispari max. e al sesto giorno incomincerebbero le parolacce e i musi lunghi e le facce scure e le incomprensioni…ma questa è un’ altra storia. ora sono in viaggio.
Potrebbe succedere il contrario un giorno. Tu che desideri che tua figlia sia indipendente e pensi solo a sé e lei che invece vuole sposarsi a 18 anni. Ogni generazione segue una strada diversa e afferma la propria libertà di essere quello che vuole.
Tua madre probabilmente parla nell’unico modo che conosce, con le SUE regole. Non è vero che sei la figlia che nessuno vorrebbe avere, hai priorità diverse dai tuoi, tutto qua.
Vorrei dirti tante cose, sono anch’io un errante sradicato… ma l’unica cosa che credo tu debba ricordare è che se tu non sei felice di quello che sei diventata non lo vedranno neanche gli altri.
E’ normale crescere, viaggiare, vivere nuove esperienze, capire cose che chi resta non conosce e capirà mai. E’ normale avere i propri spazi, la propria casa, le proprie abitudini. E’ normale tornare dai tuoi e sentirti un pò strana, fuori posto. Ma è solo il parallelo col passato a fare questo effetto.
La prossima volta che scenderai giù però… respira più a fondo, aggrappati e sii orgogliosa di quello che sei e con quegli occhi guarda tutti. Forse saranno loro a sentirsi inadeguati.
Buon viaggio Bk
beh allora nn mi resta che augurarti buon viaggio…
un giorno racconteremo al mondo dell’impressione che ti dava un piatto di bianchetti, del sapore di un limone che secondo me limone non era, di vicini di tavolo invadenti, e della paura per una macchia di pomodoro…….si, un giorno lo racconteremo ai posteri…. prima o poi…
buon ritorno a casa dolce marlene… mi sei mancata!
la cosa che mi dispiace è che mi ero affezionato a questa saga…buon ritorno sei forte Marlene!
ammazza che impatto con le sponde domestiche!! Manco il dottor Jeckyl si sentiva così quando ritornava in se’…. allora – se much gives me much – è meglio tornare Hyde!
Ciao
bk ho abbandonato le incomprensioni e le lotte adolescenziali tanto tempo fa. il mio è solo un modo di mettere in fila pensieri e sensazioni per non dimenticare.
sai che puoi venire e trovami quando vuoi juliet.
xes, è stata dura ma sono finalmente a casa. casa mia. con il mio gatto. mi è mancato tanto tanto…
mister hyde ringrazia il dottor jeckyl per la pazienza con cui ha mescolato ingredienti e fatto esperimenti in modo da permettergli di venire al mondo ^____^