Tanto per cominciare..Fammi 100 flessioni…

colloquio di lavoro

Più tardi ho un colloquio per un lavoro.
A chiacchiere il lavoro sembra bello.
Vado a vedere cosa è in realtà.
È un po’ lontano per me, ma vado a sentire lo stesso.
Per tenermi informata.
Per vedere cosa offre il mercato.

Quando non se ne ha “bisogno” si ha la giusta lucidità per valutare e, se si è bravi, rilanciare, per ottenere più di quello che il lavoro attuale ti offre.

Se si affronta un colloquio da disoccupato squattrinato, per quanto ci si prepari all’evento, si apparirà per quello che si è: un candidato bravo, preparato, ma a cui un buon selezionatore offrirà il minimo indispensabile.
D’altra parte il candidato sa di essere bravo ma anche di essere in uno stato di necessità, e per non perdere l’occasione accetta, dicendosi che una volta assunto farà veder quanto vale e poi lo premieranno (pia illusione).

Allora ci vado ora che ho un lavoro che mi piace, che mi soddisfa, con la certezza che ho ottenuto anche un aumento a distanza di soli 20 mesi dall’assunzione. Ci vado perché ho le spalle forti. Così mi alleno. E quando sarò alla frutta che voglio cambiare davvero, sarò pronta a non mostrarlo.

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8 commenti su “Tanto per cominciare..Fammi 100 flessioni…

  1. Non sono daccordo su nulla di quello che dici, Marlene.

    Una persona che sa di essere capace e di poter contare sulle proprie conoscenze, magari specialistiche, non accetterà qualsiasi cosa dietro retribuzione inadeguata. Cercherà da un’altra parte. Non si arrenderà, cambierà città, farà le valigie, ma non accetterà tappandosi il naso.
    Io parlo di persone che sanno quello che inseguono.

    Poi si sa, il mondo è pieno di incapaci o di pseudo-capaci che accettano qualsiasi cosa a qualsiasi costo. Ma questi ultimi credo non rientrino nel caso in questione.

    Io ai miei “albori” nel mondo delle professioni, non accettai tutto, seppi dire dei NO difficili, che mi costarono qualche tempo di non-lavoro. Ma in quel periodo studiai ancora, presi altre due specializzazioni. Oggi ringrazio il cielo per aver saputo rifiutare. Se non l’avessi fatto avrei perso la stima di me stesso e non sarei arrivato dove ora sono.

    Ancora, non concordo con te sul fatto che fare un colloquio di lavoro mentre si ha già un lavoro serva a far venire le spalle forti in caso di necessità. Le spalle forti o si hanno o non si hanno. Se non le hai mai avute, stai certa, che non ti verranno per il semplice fatto di aver già lavorato. Forse si indeboliranno di più. La tua è una affermazione snobistica. Quasi ghettizzante. Ricorda che, chi purtroppo non lavora ancora, non è meno forte di te che già lavori. E’ solo un luogo comune e niente più.

    Sarebbe bene non farsi prendere dalla cieca euforia dell’aver conquistato un lavoro e parlare da “conquistadores”. Esistono persone più forti e motivate anche dall’altra sponda: quella dei disoccupati.

  2. Cosa dire? Abbiamo una visione del mondo del lavoro esattamente all’pposto. Forse solo perchè abbiamo vissuto esperienze diverse.

    Una persona capace, anche se sa quello che vuole, potrà accettare di rimanere disoccupato fino al raggiungimento dell’obiettivo se ha le spalle “economicamente” forti. Può fare le valigie e andare lontano se ha mamma e/o papà disponibili ad allungare il tempo di indipendenza economica.

    In fase di colloquio queste cose saltano fuori. E sentirsi dire che anche se laureati e specilizzati non fa di te una persona adeguata è una frasetta che ho sentito molto spesso.

    Dove lavoravo prima la stessa posizione ricoperta da una donna o da un uomo, dava “diritto” ad uno stipendio diverso. E se rifiutavi, dietro te centinaia di altre candidate pronte a prendere il tuo posto.

    Ripeto: la nostra visione agli antipodi del mondo del lavoro secondo me proviene dalla differenza di esperienza sul campo.

    Non mi sento “conquistadores”, lo sarei se lavorassi per puro intrattenimento e non per guadagnarmi la pagnotta come tutti. Forse su una sola cosa hai ragione: ho una insicurezza che una volta palesemente mi condizionava, e che oggi mi condiziona in maniera latente.

    Ma questa la racconto solo al mio analista.

  3. bk sei troppo buono. però devo dire che sto attraversando un periodo in cui mi sento davvero in forma. sarà la primavera ^______^

  4. >>”Una persona capace, anche se sa quello che vuole, potrà accettare di rimanere disoccupato fino al raggiungimento dell’obiettivo se ha le spalle “economicamente” forti.

    Quindi vuoi dire che chi non ha le spalle “economicamente” forti è destinato a subire qualsiasi tipo di prevaricazione lavorativa?

    E’ una visione semplicistica e, se permetti, oscurantista.
    Questo tipo di discorsi generano, poi, quei guasti del mondo del lavoro che tutti conosciamo. Quella spirale cieca e viziosa di
    sfruttamento-bisogno-sfruttamento.

    Bisognerebbe allargare gli orizzonti e non respirare più quel puzzo di compromesso che si dovrebbe opporre al fresco odore di libertà e libera scelta.

    Purtroppo, da quanto vedo, le tue argomentazioni portano proprio a quello che dovrebbe non essere.

    E me ne dispiace.

  5. “Bisognerebbe allargare gli orizzonti e non respirare più quel puzzo di compromesso che si dovrebbe opporre al fresco odore di libertà e libera scelta.” questa frase mi dice di te o che sei molto giovane, o che nella tua vita hai potuto (voluto) fare sempre tutto quello che ti è passato per la testa e ti è sempre andata bene. e sono contenta per te.
    ma posso assicurarti che dopo 4 anni come selezionatrice in una agenzia per il lavoro ho visto il lato B del lavoro di cui non si parla mai se non in campagna elettorale.

Sono curiosa di sapere cosa ne pensi

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