Sono ancora sotto shock. E ancora non so darmi una motivazione.
I fatti: sono mesi che lavoriamo come schiavi. Parlo al plurale, perché lavoriamo tutti troppo. Non credo di essere la sola martire. Però ho il vago sospetto che sia quella a guadagnare meno, nonostante l’impegno e l’assunzione di qualche responsabilità in più. Quindi mi decido, armata di faccia tosta e il sorriso più accattivante che ho, vado dal grande capo.
Appena apro bocca lui mi interrompe e si spertica in complimenti.
Bla bla blablabla… ma non mi incanta.
Se ne accorge, mi dice un’ultima cosa e poi – non parlo più, che so di essere un chiacchierone –
E al mio accenno a quella che doveva essere una richiesta, e invece si era trasformata, strada facendo, in una vaga spiegazione della mia condizione e della mia retribuzione BAM!
Mi ha offerto tutto, subito, senza fiatare e con una proposta a cui non ho potuto dire di no.
Come è stato possibile?
Me lo sto ancora chiedendo.
Ma nel frattempo mi godo la sensazione.
Photo by Melissa Walker Horn on Unsplash
la fortuna premia gli audaci…
e senza sesso … wow … praticamente un miracolo ^___^
Sei venuta bene nella foto…
peccato per le sterline.
Bk
quella nella foto io? ma io sono molto più bella 🙂
tonf! (tipico rumore di quando uno sviene…)
per questo non lascio mie foto in giro … ehehehe
confermo 🙂
Ma vieeeeeeni… che sensazione di appagamento… grande Marlene… a volte le scollature servono allora 😉
uhm, non so …. mi inquieta un po’ la frase:
“… e con una proposta a cui non ho potuto dire di no.“
non è che la dentro ci sta la fregatura che ti riporta alla situazione di “sottopaga” da cui eri partita ?
speriam di no, va …
koolinus, nel senso che la sua proposta era meglio di quella che volevo fargli io. come tutti i capi ha la bella abitudine di non ascoltare, e stavolta è andata meglio così.