30 giorni di buio (2008)

30 giorni di buio

Adoro i vampiri. Adoro la loro poesia. Mi eccita la loro cattiveria romantica. E il morso metafora dell’amore che fa soffrire, del piacere che sfuma nel dolore, Concedersi non è immune da possibili sofferenze.
Poi guardo un film come 30 giorni di buio e vorrei picchiare Sam Raimi per avere dato soldi ad un film pieno zeppo di stereotipi da film horror.

Gruppetto di malcapitati sopravvissuti isolati, spessore psicolgico dei protagonisti vicino allo zero assoluto, indizi disseminati qua e là che non hai neanche il gusto di vedere dove vuole andare a parare perchè lo si sa già.

Vi avevo già parlato della sospensione di incredulità, vero? Qui il giochetto non riesce. Nella scena in cui nell’emporio incrociano un vampiro-bambina, la uccidono fra urla e strepiti disumani da parte del mostro, e urla e strepiti umani da parte del gruppo: possibile che il branco di vampiri non senta e accorra in soccoso di una di loro?

E poi: fanno vedere che i vampiri utilizzano una umana come esca per far uscire i superstiti allo scoperto. Una mezz’oretta dopo rifanno il giochetto con un bimbo e la protagonista ci casca? Gli sceneggiatori non hanno fiducia nelle nostre capacità intellettive.
Nella scelta narrativa non sono neanche riuscita a comprendere le scene in cui i vampiri “dialogano” fra loro o primi piani in cui sembra che parlino da soli, semplicemente perchè sono incomprensibili, e non è un film sugli alieni.
Tra scene che sembrano slegate fra loro ed espedienti visti in molte altre pellicole di genere, si arriva faticosamente al finale consolatorio. L’eroe di turno si immola per salvare il gruppo, l’ultima notte prima dell’alba.

Scelta di dubbia utilità, considerato che uccide solo il capo del branco, che continuerà ad impazzare disseminando morte.

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8 commenti su “30 giorni di buio (2008)

  1. è proprio questo il bello di quel film…per una volta il male non viene romanzato e fatto passare per il bello e dannato del momento. gli umani sono quello che sono (bestioline indifese)…e c’è sempre l’idiota di turno che crede di far bene uccidendone il capo e lasciando il compito di uccidere tutti gli altri alla moglie….l’unica cosa che non mi è piaciuta di quel film è il modus operandi dei vampiri, loro non sbranano come dei cani….il sangue è un bene trp prezioso per sprecarlo….devo dire che mi sono fatta un paio di risate qnd l’ho visto al cinema!

  2. E’ un film piatto e privo di coinvolgimento emotivo, a parte quello legato alla visione del sangue che sgorga. La fotografia e gli effetti speciali sono buoni, anche i paesaggi. Ma non basta. Il regista non è all’altezza e ha costretto i suoi attori a cacciarsi in situazioni stupide. Poca emozione.

    Ritengo che il film riferimento di questo genere sia “Nosferatu il Vampiro”. E’ un riferimento.
    C’è classe nella paura, c’è magia, si sente il filo tra realtà e possibilità, momenti di tensione, evocazione di erotismo. In una parola: un capolavoro.

    Ferragus

  3. Ferragus sono perfettamente d’accordo con te. in una storia che racconta di vampiri sono elementi che non devono mancare mai. ce ne sono anche altri belli nella stessa maniera, e questa è stata una brutta visione.

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