Sul Sole24ore si discute dell’autoreferenzialità dei blog e dei blogger, di come si trattino solo argomenti futili e non si scriva nulla di serio.
Poi faccio una capatina [come tutti i giorni] al blog di Pulsatilla (ebbene si! la leggo e non me ne vergogno) ed ecco un post nostalgico che rimanda addirittura ad un blog nato appositamente per rimpiangere i bei tempi che furono [il blog chieravamo.splinder.com non esiste più].
Leggo qualche post qua e là [sto lavorando, mica perdo tempo io] e tutti a parlare male dei blog di oggi, di come erano belli e bravi loro, di come erano ingenui ad utilizzare il mezzo senza secondi fini, mentre ora è tutto un proliferare di furbetti che vogliono arricchirsi scrivendo sul web a costo zero.
Passo da Luce [che rimpiango quando scriveva cose futili e autoreferenziali] e l’argomento è che i blogger sono autoreferenziali, trattano solo argomenti futili e non scrivono nulla di serio.
Allora: o io sono sfortunata o leggo solo blog che fanno tendenza. Su tre [dei pochi] blog che leggo io, guarda caso, tutti trattano lo stesso tema, nello stesso giorno.
Ma soprattutto: perché si deve sempre rimpiangere il prima, che per forza di cose deve essere sempre migliore del dopo? La rete (i blog) sono nati per esprimere qualcosa, se è qualcosa di bello leggo, se è qualcosa di inutile passo oltre. La ragazzina di 16 anni vuole scribacchiare in rete piuttosto che nella Smemoranda? Che faccia pure.
Un aspirante scrittore usa la rete per promuoversi? Cambiano i tempi cambia anche il modo di farsi conoscere.
E pensare che io lo avevo scritto un paio di settimane fa.
Sono sempre fuori tempo.
Photo by Realmac Dan on Unsplash
No, non tutti 😉
Anzi, gli unici a farlo sono Tommaso Labranca e (un po’) Leonardo.
E poi il semi-instant-one-shot-blog in questione non è nato per rievocare i bei tempi andati o dirci quanto eravamo toghi e belli e quanto invece son grezzi i blogger di oggi.
È stato un amarcord, ma senza nostalgia. Più forse un individuare uno spartiacque.
E mi fa ridere una cosa: ché allora, a noi che avevamo iniziato a “bloggare” nel 2003 o nel 2004, ci guardavano dall’alto in basso quelli della prima generazione, quella vera, che avevano dei proto-blog già nel 2000 o nel 2001, tipo La Pizia o Leonardo, appunto 😀
Ho vissuto troppo a lungo per non riconoscere la sindrome BTA (bei tempi andati) – e non esagero, perché vedi il mio non è uno pseudonimo 🙂
Saluti
secondo me invece bisognerebbe essere capaci di guardare sempre avanti, che a camminare guardando indietro si rischia di inciampare.
però l’ho scritto che ho letto solo qualcosa qua e là ^______^
Bhè, luce quando scriveva cose futili e autoreferenziali era un piacere seguirlo. Adesso sono 2 palle. Non ho voglia di notizie da giornale, ho voglia di storie vere, di vita: per quato adoro i blog. Mi piace sempre tornare qui dall’occhio di Marlene! 😉
Per quanto mi riguarda… io voglio essere utoreferenziale e non me ne frega una beneamata…
il mio occhio è un po’ triste, vede cose che vorrebbe fare a meno di vedere…però è sempre un piacere vederti qui.