Lo ammetto: in proporzione al mio tempo libero guardo molta televisione.
Considerato che il su menzionato tempo libero è concentrato prevalentemente nella fascia serale, la motivazione della scelta della modalità di intrattimento è facilmente intuibile:
- alla televisione, volendo, posso dedicare poca attenzione;
- mi permette di stravaccarmi sul divano senza ammazzare i piedi con ore supplementari di scarpe con il tacco;
- non ho crisi da “cosa mi metto stasera”, direi che un pigiamino va sempre benissimo.
Però volevo sottolineare che non guardo solo l’Isola dei famosi et similia. Anzi, l’isola è l’unico reality che seguo.
Martedi sera LA7 mi ha poi regalato la visione di uno splendido spettacolo di Marco Paolini “Il sergente“. Due ore e mezza senza interruzioni pubblicitarie vissute tutte d’un fiato. Si ride ascoltando i dialetti dei protagonisti, si soffre con loro la fame e il freddo e l’abbandono.
Paolini l’ho conosciuto attraverso la programmazione notturna degli spettacoli teatrali di Rai Due, Il Milione la prima rappresentazione vista.
Cosa mi piace di lui? L’uso che fa dell’italiano e dei dialetti, soprattutto di quello veneto, ricordo della mia infanzia. L’uso che fa dei fatti, passando da un registro esilarante ad uno drammatico, raccontando cose, fatti e persone. Soprattutto persone, con il loro vissuto quotidiano per almeno un paio d’ore diventano vissuti collettivi.
Qui per conoscere cosa e quando.