Forse questo blog non compirà neanche un anno.
Eppure credo di non fare del male a nessuno scrivendo quello che provo, quello che sento, quello vedo, quello che penso.
Ma a qualcuno non sta bene quello che facciamo. Non sta bene che ci ritagliamo il nostro spazio e diciamo quello che pensiamo, così come lo sentiamo, senza mediazioni di sorta.
A quanto pare i nostri governanti (regnanti?) stanno discutendo un disegno di legge per limitare la pubblicazione in internet di testi non sottoposti a controllo.
Ci sarebbero tante cose importanti di cui discutere.
Tipo i giovani che non trovano lavoro. O se lo trovano è precario.
Potrebbero discutere su come permettere a tutti di fare la spesa per mangiare senza fare debiti. Oppure di come fare per rendere più efficiente la cosa pubblica.
Potrebbero discutere su come rendere più efficiente la nostra linea ferroviaria, o più sicure le nostre strade.
E invece?
Invece discutono su come migliorare l’ignoranza della popolazione.
Perché il popolo bue ti segue meglio se affamato e privato della ragione.
Quando gli incubi diventano realtà

Non credo che ci toccheranno i blog..
Non penso siano i blog personali ad essere nelle mire dei “governanti”, piuttosto mi sembra una manovra per cercare di arginare una sommossa come quella scatenata nell’ambito del v-day.
capo I, art. 2 comma 1 DDL 03/08/2002 : ” per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso” La forza è nelle parole che comprendono tutti e nessuno.
teniamoci pronti per la mobilitazione generale. Dobbiamo lottare con ogni mezzo per evitare che la libertà di pensiero venga messa a rischio.