Il circo aziendale. Quando andare ad una festa non significa divertirsi

circo aziendale

Vorrei sapere chi è stato il primo a pensare che mettere insieme tutte le persone che lavorano insieme sia un momento di divertimento e di relax.
Hai il problema di come vestirti. Nei giorni successivi all’evento sarai giudicato anche da quello.
Non puoi sbronzarti o essere troppo allegro. Nei giorni a venire la serata sarà ricordata con quell’alone da leggenda metropolitana e se anche hai bevuto solo un paio di bicchieri, passando nei corridoi si faranno gomitino additandoti e tu non lo sai: ma sei finito a ballare sui tavoli.
Gli argomenti da utilizzare in queste serate sono i più insidiosi: o verrai ammorbato da una che ti racconterà tutte le prodezze del suo pargolo di nove mesi, o più semplicemente sarai sciocco e superficiale.
E sarai giudicato per sempre così: sciocco e superficiale.
Una cosa sola merita di essere salvata del lungo pomeriggio: l’azienda estrae fra tutti i dipendenti presenti un viaggio di una settimana (quest’anno toccava a Sharm el Sheik).
Alla notizia che avevano rinunciato ai fuochi artificiali e avevano messo in palio tre viaggi in più, lungo applauso e la richiesta di rinunciare anche al comico l’anno prossimo.
Unica nota degna della serata: hanno servito un ottimo nero d’Avola.

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2 commenti su “Il circo aziendale. Quando andare ad una festa non significa divertirsi

  1. Ma mi senbra di capire che il viaggio non l’hai vinto, eh?

    Forse è meglio… in caso contrario i colleghi avrebbero cominciato ad additarti come la “sederona” che ha vinto il viaggio… 🙂

  2. no…niente viaggio…ma non mi spiace. ci pensi ad andare una settimana con i colleghi? mi sentirai tanto Fantozzi

Sono curiosa di sapere cosa ne pensi

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