Il piano del titolo si riferisce a molte cose.
Al numero di soluzioni di un problema a cui arriva un piccolo boss con smanie di comando prima di sparare.
Al piano del palazzo dove si svolge la concitata scena finale.
E perchè no: al numero della sfortuna che incastra una serie di eventi uno dietro all’altro.
Con un sincopato montaggio parallelo i Manetti Bros. ci raccontano le storie di ogni singolo personaggio e di come e perchè si ritrovano nel finale tutti insieme.
Bel film, prova che il cinema italiano sa ancora osare, e quando osa sa tirare fuori belle storie. Prova che attori italiani che hanno più di una espressione esistono e non sono tutti necessariamente bloccati nell’unidimensionalità della fiction.
Mancano dei produttori coraggiosi capaci di credere in buoni progetti.