Ero a pezzi. Uscivo con un uomo più grande di me di 10 anni che non si laureava per non sposarsi che diceva di amarmi. Io credo di essere stata un’altra scusa per rimandare ancora per un po’ le responsabilità e la vita da “grandi”. Nel frattempo parcheggiata all’università, fra feste cene e discoteca, non mi domandavo nulla, non avevo aspirazioni, né ambizioni. Semplicemente: mi lasciavo vivere.
Poi era riapparso lui. Il mio migliore amico. Quello che avevo perso un po’ di anni prima. Quello che dopo tanta amicizia aveva provato a darmi amore e che io avevo respinto, attratta da altro, che credevo migliore.
650 kilometri sono tanti se non hai la patente, sei una studentessa fuori sede squattrinata, e l’unica fonte di reddito è l’assegno che ti passano mensilmente i tuoi che deve bastare per tutto.
– Raggiungimi a Rimini – mi disse – ti mando il biglietto.-
Ed eccomi qua, di Marzo, in una Rimini praticamente deserta. La stazione non è grandissima, ed è come tutte la stazioni di tutta Italia. E lui è li che mi aspetta. E all’improvviso la stazione si illumina, brulica di gente, ci sono valigie e comitive ovunque, rimango stordita invasa da una confusione che c’è solo dentro di me. – Ho solo tre giorni – mi dice tutto d’un fiato – Ce li faremo bastare – rispondo convinta.
– Hai sempre detto che volevi vedere com’è il mare quando non è estate. Eccolo qui!-
Pensavo che la migliore colonna sonora fosse il mare d’inverno è come un film in bianco e nero visto alla tv e invece mi canta in testa Guccini e dice a Rimini la spiaggia com’è vuota, quasi inutile di marzo, scivolando mollemente sulla erre come solo lui sa fare. Forse ha ragione lui, che Rimini la conosce meglio di me.
Camminiamo fra file di cabine deserte, poi decido di togliere le scarpe e corro sulla sabbia umida fino all’acqua, e allora il mare non è né in bianco e nero né inutile, è libertà, vento, vertigine e risate. Ci sediamo sfiniti sulla spiaggia umida, ed è un attimo, un lampo. Ti vedo con occhi diversi e per un istante sento che posso fidarmi, abbandonarmi.
Ma è solo un attimo, te ne accorgi, cambi espressione, ritorni l’amico che conosco, mi prendi per mano
– Vieni, questo ti piacerà sicuramente –
Ho studiato storia dell’arte e a te piace ascoltarmi mentre ti racconto di Castel Sigismondo. Devo aver preso talmente sul serio la parte che un gruppetto di turisti si avvicina per ascoltare, con lo sguardo mi incoraggi e, si… ho proprio sbagliato corso di laurea. Ho scelto quello che poteva servire, non quello che mi piace veramente. Lo dovrei dire a mamma e papà che gli studi in economia che mi stanno pagando mi fanno venire i brividi, che se non riesco a studiare è perché sento che non è quella la mia strada. Eh già, dovrei proprio dirglielo.
– Adesso però mi fai assaggiare la piadina, non posso venire a Rimini e non mangiarla-
Seduti al tavolino di plastica di un ristoratore ambulante te lo chiedo
– Perché proprio Rimini?-
– Perché non è vero che Rimini è bella solo d’estate. Rimini non è solo un centro turistico, piena di negozi e discoteche. Rimini è una bellissima cittadina affacciata sul mare dove vorrei passare tutta la vita…vuoi farmi compagnia? –
Un’avventura così, a Rimini, non l’avrebbe immaginata nemmeno Fellini.
Vero ! Quello che hai scritto è molto bello ! 🙂
Provocazione…
ma tu sei stata ( o sei ) una donna terribilimente infedele???
grazie Simo: lo sfogo di giovedi notte era dovuto alla stesura del pezzo, poi ho deciso di pubblicarlo lo stesso. Mi fa piacere ti sia piaciuto ^___^
Paolo: come sei malizioso…è solo un racconto breve …
xLnR : terribilmente infedele ?
ma no..mai sentita la storia della Mantide Religiosa :))
un povero sciocco
addirittura…dai povero sciocco…non sono così cattiva…
@Povero scioccio: sono pronto a scommettere che sei il fidanzato di Marlene.
Paolo, quanto scommetti?
prendendo spunto dalle parole di Drake a Vasquez a bordo della Sulaco la nostra Marlene è “troppo troppa” per accontentarsi di un povero sciocco..quindi LnR non scommettere sarebbero soldi proprio regalati 🙂
xMarlene : la mantide non è cattiva..la sua è semplicemente una condizione naturale 🙂
un povero sciocco
complimenti!
grazie anonimo di avermi avvisata della vincita…sto lavorando talmente tanto che non sto aggiornando neanche il blog…però… HO VINTO …non ci credo… e pensare che non volevo neanche pubblicarlo
Complimenti io ci avevo proato con un mio post a partecipare… ma il tuo… e’ moooolto piu’ bellO!
PS LAVORA ME 😉
devo dire che oggi sono molto distratta, questa vincita mi ci voleva proprio. mi re-incateno alla scrivania
mah,se questa la chiamate storia da vincere… e che vuole rappresentare?
i commenti anonimi negativi lasciano il tempo che trovano. un nome di fantasia andava bene lo stesso. e poi devo averlo scritto un po’ di tempo fa da qualche altra parte: so di non poter piacere a tutti. se non ti piaccio c’è un altro blog con altre storie da raccontare che ti aspetta e che ti piacerà sicuramente.
cara Marlene sei troppo “sanguigna” e certi commenti devi aspettarteli e devi imparare a “fare spallucce” di queste affermazioni … lascia che dicano, la tua e’ proprio una bella storia ed ha vinto meritatamente !!!!! :-)) Diabolik
Grazie Diabolik…devo ancora festeggiare degnamente la vittoria però!
Le donne come Marlene mi hanno fatto perdere ogni briciola d’Amore.
@uccio dalla risposta evasiva di twitter non ho capito molto, e rimango molto curiosa di sapere a cosa ti riferisci.