Sono quattro giorni che l’ho visto e sono quattro giorni che cerco qualcosa da dire, che cerco di commentarlo in qualche modo.
Ma non mi viene niente.
Molto probabilmente perchè per me questo film non ha contato molto.
E ancora non riesco a capire le polemiche che ha suscitato.
Se è o meno una ricostruzione storica fedele è una falsa polemica, montata ad arte per far parlare molto del film.
Se avesse voluto raccontarci i Maya Gibson avrebbe girato un documentario.
E invece è solo un film. Solo una narrazione fantastica, calata in un’epoca storica riconoscibile, pretesto per raccontarci qualcosa anche di noi contemporanei.
Quando Bruce Willis si fa inseguire dai cattivi sfasciando mezza New York nessuno si domanda se corrisponde a realtà. Per me dal punto di vista di genere si equivalgono.
Sul finale invece mi ha fatto sorridere: dopo essere sfuggito ai suoi simili il protagonista vede ancorate delle barche nella rada, e delle persone vestite strane sulla spiaggia. E decide di non volerci avere niente a che fare. Sapendo che sono spagnoli, e sapendo quello che hanno fatto, noi sappiamo che il protagonista fa bene ad evitarli. E credo che il regista volesse dirci proprio questo: ci indigniamo per il trattamento riservato dai suoi simili al nostro protagonista, ma noi europei sbarcati sulle coste dell’America ci siamo comportati meglio?
io credo che Gibson sia attirato semplicemente dal sangue, dalla morte, dalle carni maciullate.
in ogni regista di hollywood batte il cuore di un maniaco 🙂
un salutissimo
Luana Modini